Scontenti pronti a rinunciare a tutto, Di Carlo ha pensato alle dimissioni - Le Cronache
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Scontenti pronti a rinunciare a tutto, Di Carlo ha pensato alle dimissioni

Scontenti pronti a rinunciare a tutto, Di Carlo ha pensato alle dimissioni

di Andrea Pellegrino

La lista di scontenti al Comune si allunga. E la nomina di Roberto De Luca in giunta altro non ha fatto che far aumentare la fibrillazione in maggioranza. L’entourage del primo cittadino Enzo Napoli ha i numeri di una maggioranza bulgara sancita dalle urne (26 consiglieri comunali), anche grazie ad un buon assist giunto direttamente dalla disgregazione del centrodestra salernitano, uscito con le ossa rotte. Il gruppo di Campania Libera, ad eccezione di Sandro Ferrara che sarà presidente del Consiglio comunale, pare che voglia rinunciare «ad ogni incarico». Qui la lista sono tutti scontenti. A partire da Antonio D’Alessio (presidente uscente dell’assise cittadina) rimasto fuori dall’esecutivo, per arrivare poi a Paky Memoli – che addirittura con un manifesto pubblico ha espresso il suo dissenso – per finire a Corrado Naddeo. Ed annuncia che non accetterà nessun incarico anche Horace Di Carlo, secondo degli eletti di Salerno per i Giovani, gruppo che ha espresso Angelo Caramanno come assessore. E Di Carlo era pronto anche ad una azione eclatante: «Ero pronto a rassegnare le dimissioni, poi per rispetto ai miei 1200 elettori ho cambiato idea, proseguendo il mio impegno politico ma senza accettare nulla da questa maggioranza». Dunque, annuncia: «Non sarò né capogruppo né presidente di commissione. Resto in Consiglio comunale e stop». E dalla sua Di Carlo conta anche un primato: è l’unico che per ben quattro volte stato eletto consecutivamente in Consiglio comunale. Malumori anche da parte dell’ex assessore Ermanno Guerra (eletto nei Progressisti) che, però, potrebbe essere “accontentato” con una presidenza di una società pubblica. Secondo indiscrezioni potrebbe trattarsi di una delle tantissime società regionali. Se fosse confermato lascerebbe il posto in Consiglio comunale ad Eugenio Stabile, balzato primo dei non eletti dopo le nomine annunciate della giunta. Ospite telefonico, a Socrate al Caffè, ieri mattina, don Aniello Manganiello, ex parroco di Scampia, fondatore dell’associazione Ultimi e presidente del premio Borsellino, ha commentato le affermazioni di Roberto Saviano circa la nomina di Roberto De Luca, figlio del governatore campano Vincenzo, ad assessore del Comune di Salerno: “Saviano ha ragione. La meritocrazia è un’utopia”.