Scendo dal treno per riprendermi la vita - Le Cronache
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Scendo dal treno per riprendermi la vita

Scendo dal treno per riprendermi la vita

Un grande romanzo postumo, classificatosi al primo posto assoluto al Concorso letterario nazionale “Autori Italiani” edizione 2019. L’opera “Scendo dal treno per riprendermi la vita” edita dalla CSA Editrice, è stata scritta dal sarnese Carmelo Atonna, morto nel 1996. Nel volume si raccontano gli anni dopo il sessantotto che sono stati una fucina di speranza per un’intera generazione. L’autore racconta le manifestazioni di piazza e gli avvenimenti tragici legati all’eversione politica. Delinea con contorni netti la figura tipica del brigatista rosso: idealista, di estrazione borghese, che vuole cambiare il mondo ma rimane invischiato nella spirale dell’odio. Il romanzo vede il protagonista, un manager quarantenne, liberarsi dalla quotidianità della vita borghese, stanco di un’esistenza sprecata che non trova nessun riferimento con le necessità intime ed esistenziali. Due incontri determinanti lo porteranno a recuperare i valori della vita: quello con Don Ciro e quello con la giovane Erika. Carmelo Atonna, nasce a Sarno il 2 novembre del 1935, compie i primi studi classici nel Seminario di Nola, completandoli al Liceo Classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno. Pur prediligendo le discipline letterarie, si lascia trasportare dalla passione dell’oratoria forense verso gli studi giuridici, conseguendo la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli. Dal 1962 esercita a Milano in modo eccellente la professione di penalista. Fortemente ispirato ai valori del cristianesimo, diviene illuminato seminatore di pensiero e di idee. Dagli anni ’70 – ’80 completa la prima opera in prosa, “Scendo dal treno per riprendermi la vita” romanzo filosofico nel quale affronta i problemi sociologici e politici degli ultimi decenni del secolo scorso, prospettandoli nel futuro. È sua convinzione che l’uomo moderno, privo di direzione, possa trovare nello specchio della storia l’orientamento della sua esistenza. Restano due romanzi postumi incompiuti, trascritti e terminati dalla moglie Emma Bosso Atonna: “Il dono dell’anima” e “La coscienza di Luca”.