Scelta civica: per Murino "un risultato dignitoso ma il fallimento è stato alleanza con Fli e Udc" - Le Cronache
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Scelta civica: per Murino “un risultato dignitoso ma il fallimento è stato alleanza con Fli e Udc”

“Scelta Civica” di Mario Monti crolla nei risultati elettorali. Non è stato certamente un exploit quello della lista del premier tecnico Mario Monti anche se i suoi, qui a Salerno, provano a vedere il bicchiere mezzo pieno. “Un risultato rispettabile quello ottenuto dal movimento del presidente Monti” dichiara Fabrizio Murino della segreteria salernitana di Scelta Civica, che continua,  “il presidente uscente ha avuto il coraggio di costituire un movimento politico appena due mesi prima delle elezioni nazionali, ha messo la faccia dopo le spesso impopolari ma necessarie scelte fatte in questo anno e mezzo di governo, bersagliato continuamente degli attacchi denigratori dalle coalizioni sia di destra che di sinistra”. Un commento non del tutto negativo che vede i sostenitori del “Professore” non abbattersi, almeno alle apparenze, dinanzi all’imprevisto risultato elettorale. Una Caporetto senza precedenti quella delle elezioni nazionali, il collasso del centro sinistra dato anticipatamente per vincente, la contrizione del polo centrale e la inaspettata quanto insperata rimonta del centro destra. “Nihil novi sub sole” così avrebbero commentato i latini osservando gli esiti del Senato alle ultime elezioni nazionali, rivedendo nuovamente l’immortale coalizione di Silvio Berlusconi macinare voti e consensi per attestarsi sul podio più alto. “I partiti perdenti pagano lo scotto del mancato rinnovamento tra le fila dei loro candidati; il Pd per la mancata candidatura di Renzi e Scelta Civica con una forzosa quanto fallimentare alleanza con Udc e Fli” afferma Fabrizio Murino. Parole dure che hanno un retrogusto amaro di chi ha sperato di declinare la lunga pagina berlusconiana ma deve invece vedere risorgere nuovamente “la fenice Silvio” dalle sue ceneri. Il rispetto della volontà popolare in democrazia deve essere assoluta, ma non in pochi si chiedono,”chi è stato a votarlo di nuovo?”. L’astensionismo rispetto alla precedente sfida elettorale del 2008 è aumentato del 7% circa, attestandosi intorno al 25%, risultato minore rispetto alle aspettative dei mesi scorsi che indicavano dati allarmati del 35%, ma comunque testimonianza di una disaffezione politica aumentata tra la popolazione causata, secondo Fabrizio Murino, da una legge elettorale che allontana il cittadino della politica, creando un divario che sembra sempre più marcato.

 

26 febbraio 2013