Scafati. Videosorveglianza, Matrone a Pignataro: "pronto al confronto pubblico" - Le Cronache
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Scafati. Videosorveglianza, Matrone a Pignataro: “pronto al confronto pubblico”

Scafati. Videosorveglianza, Matrone a Pignataro: “pronto al confronto pubblico”

Di Adriano Falanga

“La richiesta di dimissioni da me avanzata nei confronti dell’assessore Pignataro non è volta a fare un favore al primo cittadino, l’unica ragione è la necessità di garantire ai cittadini di Scafati maggiori tutele e gradi di sicurezza”. Così Angelo Matrone, ancora sulla questione sicurezza e videosorveglianza non funzionante. Tra il consigliere di Fdi e l’assessore delegato Antonio Pignataro è giallo sui dati che entrambi forniscono. Il primo sostiene che metà impianto non funziona e l’altra metà funziona male, il secondo garantisce che l’80% del sistema è invece perfettamente funzionante. Non c’è una relazione scritta del dirigente responsabile, comandante della Polizia Municipale Alfredo D’Ambruoso, ma Pignataro a Cronache ha lanciato una sfida a Matrone: “pronto a un confronto pubblico con il dirigente”. Sfida che il consigliere ha accettato: “Sono pronto a confrontarmi con l’assessore Pignataro in tutte le sedi istituzionali circa le fonti che mi informano e mi allarmano sullo stato di sicurezza in cui versa Scafati e chiederò io per lui che gli vengano forniti i dati che non possiede circa quello che succede nella nostra città compresi atti di delinquenza, vandalismi, rapine, sparatorie e quant’altro”. La questione si trascina dagli ultimi due consigli comunali, ed entrambi i protagonisti sono fermi sulle loro posizioni. “Io mi confronto solo con il dirigente, Matrone se non vuole seminare zizzania e alimentare il dubbio, dovrebbe fornire nome e cognome della sua fonte” così Pignataro. “L’opposizione di cui parla in modo critico e l’ombra del dubbio che lo pervadono sono frutto della sua fantasia e del suo modo di esprimersi vago, inconcludente e parolaio – ribatte l’esponente di minoranza – Una volta che gli avrò fornito il quadro completo sarà tenuto per i consequenziali motivi che ne scaturiranno a rassegnare le dimissioni volontarie, se intenderà facilitare lui, questo sì, il compito a chi l’ha voluto investire a tempo di questo importante impegno”.