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Scafati. Scia negata in tempi record: presentata il 10 settembre, è stata respinta dopo soli 5 giorni.

Di Adriano Falanga
Il sindaco ricorre contro “se stesso” e “se stesso” ricorre contro il sindaco. Un gioco di parole ironico, ma spiega bene ciò che sta accadendo a Palazzo Mayer. Il settore Avvocatura ha deciso infatti di opporsi al contenzioso sollevato dal cittadino-sindaco Pasquale Aliberti. Un atto dovuto, secondo l’avvocato Francesco Romano, responsabile dell’avvocatura. E in virtù del quale si è deciso di dare incarico all’avvocato Enrico Matrone per costituirsi in giudizio avverso il ricorso al Tar presentato da Aliberti, per quella Scia negata dall’ufficio tecnico. Quasi 2.200 euro il compenso. Emergono intanto i dettagli del ricorso al Tar che ha aperto il contenzioso tra il sindaco e l’ente che amministra, finalizzato alla decadenza dello stesso per potersi ricandidare al terzo mandato. Un artifizio studiato a tavolino in quanto la legge non permette il terzo mandato consecutivo, e le semplici dimissioni porterebbero il commissario prefettizio a Scafati. La decadenza invece permette il proseguo dell’attività amministrativa, con i poteri del primo cittadino che passano al vicesindaco, che a Scafati è Giancarlo Fele. Aliberti avrebbe depositato apposita Scia presso il Comune di Scafati per poter realizzare una tettoia autorimessa nella sua proprietà, il 10 settembre 2015. Da qui il “miracolo” burocratico compiuto dal dirigente di settore, nominato proprio da Aliberti nella sua qualità di sindaco: il 15 settembre, appena cinque giorni dopo, viene negata la Scia, dando quindi al primo cittadino motivo per ricorrere contro il Comune. Il ricorso al Tar Campania sezione Salerno è stato presentato dall’avvocato salernitano Anna Della Porta.