Scafati. Rimpasto di giunta, altro rinvio tra i paletti di Casciello. Cirillo sbotta - Le Cronache
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Scafati. Rimpasto di giunta, altro rinvio tra i paletti di Casciello. Cirillo sbotta

Scafati. Rimpasto di giunta, altro rinvio tra i paletti di Casciello. Cirillo sbotta

Di Adriano Falanga

Casciello o non Casciello? Questo è il dilemma. Fumata grigia, l’ennesima, per la rimodulazione della giunta. La maggioranza giovedi sera non è riuscita a trovare una sintesi, e se da un lato appare spianata la strada all’assessorato per Teresa Formisano, a fare da ostacolo sono le richieste di Mimmo Casciello. Sono queste le uniche due velleità emerse dal gruppo consiliare alibertiano. Sulla Formisano nessuna rimostranza, è stata eletta e sostituirà colui che sarà indicato dalla maggioranza. Discorso diverso per Casciello, che da diversi mesi ha mostrato chiaramente la volontà di entrare in giunta, salvo poi tirarsi indietro per il “bene della squadra”, o meglio, non favorire il subentro di Giacinto Grandito, suo primo non eletto. Da qui la “proposta indecente” ai suoi colleghi, un assessore esterno in quota rosa da lui indicato. L’idea però ha trovato un muro: non sono ammessi componenti non eletti. Non male neanche il ragionamento fatto dallo stesso consigliere Udc, avere un assessore di riferimento e restare lui in consiglio comunale: come a prendere due piccioni con una fava. Una mossa politicamente astuta, ma che i colleghi bocciano senza esitare. “A questo punto entra tu stesso in giunta” la controproposta, del resto, Grandito è un problema del sindaco e di tutta la squadra, non può essere una spina nel fianco solo per Casciello. E non solo, sarà pure vero che l’ex vicesindaco è considerato vicino al presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola, ma in questi due anni e mezzo è stato fuori dal dibattito e, almeno ufficialmente, non ha mai remato contro gli ex colleghi. Qui la sorpresa, Casciello declina lo stesso, appare chiaro che Grandito è in realtà una mezza scusa per nascondere forse il “timore” di dimettersi da consigliere comunale. Discussione rimandata a settimana prossima.

Fumata grigia anche per il confronto tra Giancarlo Fele e Pasquale Aliberti, nulla di fatto. Il sindaco lascia la riunione in anticipo lasciando il suo vice senza chiarire le tante voci che girano in queste settimane. A sua volta Fele conferma di essere disposto a rimettere le delega all’Urbanistica (settore di competenza del Puc), qualora si rendesse necessario farlo. Sul chi dovrebbe lasciare l’esecutivo è ancora buio, è certo solo che Raffaele Sicignano, Nicola Acanfora, Annalisa Pisacane con lo stesso Fele sono considerati intoccabili, mentre traballano le posizioni di Antonio Fogliame, Diego Chirico e Antonio Pignataro. Gli ultimi due sono quelli più a rischio, Pignataro perché unico non eletto mentre Chirico non la spunterebbe nel caso ci fosse una votazione tra i consiglieri. E Aliberti? Al momento continua a stare alla finestra, è sua volontà quella di rimuovere “l’acqua stagnante” ma sui nomi, almeno fino ad oggi, lascia decidere la sua squadra. Tutto questo però crea l’ennesimo impasse, una decisione doveva essere presa subito dopo l’Epifania, stando a quanto dichiarò il primo cittadino aprendo una crisi che di fatto ancora non è stata chiusa. E’ deluso Stefano Cirillo, rientrato in maggioranza dopo un periodo di riflessione. “Dopo lo stallo sul presidente Coppola siamo passati allo stallo sulla decadenza, oggi non vorrei che accada la stessa cosa sulla giunta. Trovo giusto cambiare e ripartire, come chiede il sindaco ma questo deve avvenire sulla scorta di un progetto preciso, di idee e contenuti, non solo sulla rimodulazione di giunta. Mi auguro che tutto si concluda entro fine mese” così Cirillo.