Scafati. Raviotta: "sostegno a chi sposa i miei progetti". Aliberti: "Di Saia intoccabile" - Le Cronache
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Scafati. Raviotta: “sostegno a chi sposa i miei progetti”. Aliberti: “Di Saia intoccabile”

Scafati. Raviotta: “sostegno a chi sposa i miei progetti”. Aliberti: “Di Saia intoccabile”

Di Adriano Falanga

Alla fine Michele Raviotta decide di uscire allo scoperto, e motivare la sua (quasi) decisione di sostenere l’amministrazione Pasquale Aliberti, dando vita ad una nuova maggioranza consiliare. L’inciucio politico non piace alla città, ancora meno gli accordi fatti di nascosto. Lo ha capito il consigliere comunale fondatore del Cotucit, ex Idv, ex deluchiano. “Quale consigliere comunale, sono chiamato a rappresentare e a tutelare gli interessi di Scafati e degli scafatesi. Le idee che ho portato avanti sono state sempre le stesse: politiche sociali, sicurezza, ambiente e durante il mio mandato ho proposto in consiglio comunale una serie di progetti diretti a favorire le fasce più deboli ed a risolvere i problemi della nostra città che hanno trovato molto spesso l’appoggio del sindaco e dell’intero consiglio comunale: clausole sociali, baratto amministrativo, servizio civico comunale”. E così, sulla scia di quanto hanno già fatto i colleghi di Identità Scafatese e del Pdl, dissidenti fuoriusciti dalla maggioranza, Raviotta presenterà al primo cittadino una serie di punti programmatici, la cui condivisione garantirà il voto al Bilancio. Cioè, il voto subito, l’impegno dopo, contrariamente a quanto hanno sostenuto gli ex fedelissimi, che chiedevano segnali concreti di un voluto cambio di passo. Nonostante le casse di Palazzo Mayer siano in rosso, e il consuntivo 2015 certifichi il pre dissesto, il civico ha comunque in mente una serie di progetti tutti mirati al sociale, tra cui: attenzione ai bisogni delle fasce più deboli; lotta alla disoccupazione mediante lo sblocco delle forze lavoro e del servizio civico comunale; reintroduzione delle borse lavoro a favore di disabili ed ex detenuti; riduzione dei tributi comunali; approvazione del P.U.C; adozione di misure al fine di favorire i commercianti ed incrementare l’economia scafatese; impegno per la riapertura dell’ospedale; tutela dell’ambiente e manutenzione del verde pubblico; sicurezza per i cittadini. E poco importa se nel previsionale 2016 i centomila euro previsti per il nuovo impianto di videosorveglianza sono stati dirottati nel fondo di riserva. Difficile anche la riduzione delle tasse, in un Comune chiamato a risanare, tagliando drasticamente la spesa corrente, a detta degli ispettori del Mef schizzata paurosamente in alto negli ultimi anni. Resta difficile da immaginare anche le iniziative mirate al comparto del commercio, laddove si è chiamati ad eliminare la Notte Bianca, e i rapporti con la Consulta Del Commercio (o meglio, ciò che ne resta) sono decisamente conflittuali e non collaborativi. Ma al civico “dissidente di minoranza” interessa la semplice condivisione dei suoi progetti. “Questi punti attualmente non sono stati ancora realizzati. L’appoggio è strumentale alla loro esplicazione e avverrà soltanto nel momento in cui verranno inseriti in un documento programmatico cui attenersi nella restante consiliatura” chiarisce Raviotta. “Credo che la strategia vincente per migliorare la propria città sia fare l’interesse dei cittadini, a prescindere dal ruolo di maggioranza ed opposizione, cosa che io ho sempre fatto e che ho sempre dimostrato. Fare gli interessi di Scafati vuol dire appoggiare le proposte che oggettivamente beneficiano la nostra città indipendentemente da quale sia la forza politica che le abbia presentate – continua la sua disamina ancora l’ex candidato sindaco – Il mero ostruzionismo, cioè la contestazione continua e ingiustificata delle altrui proposte solo perché provenienti da soggetti appartenenti a partiti politici diversi dal proprio, non permette a Scafati di risolvere i propri problemi. Io sono fermamente convinto che il dialogo e non la contestazione sia la soluzione”.

DAL VERTICE DI MAGGIORANZA VOLUTO DAL PDL ANCORA FUMATA GRIGIA

2-maggioranzaDifficile per Pasquale Aliberti trovare una sintesi tra la sua oramai ex maggioranza elettiva. Le richieste sono di quelle che stravolgono ogni ordine ed equilibrio politico e amministrativo, ma del resto, il primo cittadino non è chiamato a risolvere una questione interna, come è stato solito fare in questi otto anni di mandato, bensì trovare una nuova maggioranza, nonostante i nomi siano quelli usciti dalle urne nel 2013. Non è più la stessa squadra, e i rapporti non sono più quelli di “una famiglia di famiglie” ma di semplice bon ton politico. Presenti al vertice tenuto nel pomeriggio a Palazzo Mayer i soli capigruppo, questo per evitare di aizzare i toni, soprattutto tra coloro che negli ultimi tempi non si sono risparmiati “complimenti” reciproci. Dei gruppi dei dissidenti, per Identità Scafatese Stefano Cirillo, per il Pdl Pasquale Vitiello. La riunione non ha prodotto nulla di concreto, se non un primo confronto tra le parti. Nessun passo indietro nelle proposte presentate dai dissidenti, a cui si è aggiunta la richiesta di dimissioni della segretaria comunale Immacolata Di Saia. Pasquale Aliberti avrebbe ascoltato e preso nota, cercando fin da subito di mediare. Non sembra essere gradita a tutti la richiesta di giunta a 6 componenti. Ci sarebbe chi tra i fedelissimi starebbe scalpitando. Quanto alle dimissioni della segretaria, la proposta sembra irricevibile, come era facile immaginare del resto. Il sindaco si è però offerto di cercare la mediazione con la Di Saia per farle ritirare il contenzioso di ben centomila euro che ha con il Comune. La Di Saia ha anche querelato il presidente del Consiglio Comunale Pasquale Coppola per una presunta aggressione subita nel periodo della decadenza. Per il resto il primo cittadino è sembrato disponibile, almeno nelle intenzioni. Questo però non basta, perché Stefano Cirillo, Daniela Ugliano (che ha ufficialmente rimesso la delega all’ambiente) Bruno Pagano, Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello chiedono azioni concrete, immediate, prima del voto al Bilancio di domani sera. I margini di trattativa però sono troppo stretti, e le parti hanno deciso poi di riprendere il confronto in serata, presso una pizzeria al confine con Pompei. L’ultimo tentativo, prima della seduta consiliare. In alternativa, c’è chi giura che Aliberti ha già pronto, e definito, il piano B. Nuova maggioranza con pezzi della minoranza. Questo però non risolve nulla, perché negherebbe al sindaco una squadra larga e coesa, arrivando appena a raggiungere i voti necessari. Con dentro coloro che gli hanno dato sempre, politicamente, battaglia. Tempi bui.