SCAFATI. Polo Scolastico e Urban Center, l’amministrazione non molla e nonostante le palesi quanto evidenti difficoltà, continua a ritenerli progetti fondamentali per la città. E non potrebbe essere diversamente, considerato che il cantiere del Polo Scolastico ha visto l’abbattimento del vecchio palazzetto dello sport, della scuola materna, dei campi di tennis e del parcheggio. Non solo, oggi esiste un enorme cratere circondato da migliaia di metri cubi di materiale di risulta. La bonifica è stata autorizzata già ad ottobre 2015, ma, secondo l’assessore Giancarlo Fele, il ritardo è dovuto alle lungaggini burocratiche dell’Arpac, che deve rilasciare l’autorizzazione. Sembra però che tutto dovrebbe risolversi entro pochi giorni, liberando il cantiere dal materiale stoccato all’aperto. Dall’amministrazione comunale, sia Fele che Pasquale Aliberti fanno sapere: «Il Polo Scolastico sarà realizzato in gran parte e comunque completato candidando tale completamento nel programma 2014-2020». La scommessa è ambiziosa, riuscire a realizzare, entro il 31 marzo 2017, l’intero primo piano del Polo Scolastico, con la palestra e alcune strutture collegate. Al momento sono solo voci, ma Fele sembra riporre buone speranze sulla fattibilità. Questo naturalmente escluderebbe la ristrutturazione totale della Tommaso Anardi, scuola destinata ad essere ospitata nella nascente struttura. Quanto all’Urban Center, la replica del vicesindaco Fele sui costi del progetto firmato Giugiaro, non convince Mario Santocchio. “Non è costato affatto 100 mila euro, ma oltre 400 – spiega il consigliere di Fdi ex assessore ai Lavori Pubblici – Aliberti mente, e non si capisce perché lascia rispondere al suo vice, visto che la delega al Piu Europa è in capo a lui». Promette di presentare un’interrogazione consiliare al riguardo. Quanto ai fondi Piu Europa, Santocchio insiste: «il sindaco non capisce o non vuole capire, che deve passare per il consiglio comunale. Bisogna che si confronti con la minoranza, in un’ottica di trasparenza e democrazia. Vogliamo sapere cosa intende fare e cosa può davvero ancora fare». af
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