Scafati. Ospedale Scarlato: lontano dal voto, lontano dal cuore - Le Cronache
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Scafati. Ospedale Scarlato: lontano dal voto, lontano dal cuore

Scafati. Ospedale Scarlato: lontano dal voto, lontano dal cuore

Di Adriano Falanga

Sembrava essere ripreso il dibattito, non appena si è parlato con una certa insistenza di voto anticipato, ed invece la questione Pronto Soccorso dell’ospedale Scarlato è ritornata in sordina. Non c’è dubbio e gli scafatesi l’hanno imparato bene, che “lontano dal voto, lontano dal cuore” è la tematica del nosocomio cittadino, o di ciò che ne resta dopo lo smembramento attuato con il decreto 49 a firma dell’ex commissario Stefano Caldoro. Sullo Scarlato sono state scritte pagine e pagine di comunicati, fatte interrogazioni, interpellanze, mozioni, due consigli comunali monotematici, delibere, incontri e finanche querele. Ma nulla. Sembra esserci la maledizione del voto sulla struttura scafatese, non appena passa la tornata elettorale, tutto finisce. Il centrodestra, sia locale che regionale ci ha fatto le ultime campagne elettorali sopra, ma lo stesso è stato per il centrosinistra, in un gioco allo scaribarile sulle responsabilità. Il 17 marzo, in apertura di campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, l’ex Governatore Stefano Caldoro annunciava: “riapriremo l’ospedale di Scafati”, presentando una serie di slide che dovevano essere la nuova rete ospedaliera. I giornali, alcuni più di tutti, titolavano addirittura “riapre il pronto soccorso” con tanto di encomi del politico locale, commosso per cotanto impegno verso dei prori referenti regionali.

Con il passare dei giorni la notizia da bomba scemava lentamente in piccola scintilla, fino a diventare il nulla, quando si scoprì che il tutto altro non era che una bozza su cui avrebbe dovuto pronunciarsi il Ministero della Salute e dell’Economia. Una dichiarazione d’intenti, tutto qui, ma utile da dare in “pasto” ai media per la campagna elettorale. “Esiste un cronoprogramma dettato non dalla Regione ma dal Governo. Questo stabilisce in cinque anni il tempo necessario tra una verifica e un’altra. Il decreto 49 era scaduto e superato, abbiamo fatto una verifica e riscritto tutto” così dichiarava Monica Paolino, consigliere regionale.  “Mi sento di ringraziare tutto coloro che hanno creduto e lottato con noi, a dispetto dei gufi. E’ una vittoria di tutti” faceva eco, il 21 marzo, il sindaco Pasquale Aliberti. L’ex manager dell’Asl Antonio Squillante fu l’unico a “tradire” una mezza verità: “oggi abbiamo vinto il primo tempo con il nuovo piano ospedaliero. Il secondo tempo prevede l’approvazione del ministero delle Finanze e della Salute, in terza fase poi subentra l’Agenas e qui occorre la volontà di tutte le forze politiche affinchè facciano pressione per accelerare i tempi”. L’altra mezza verità oggi è nelle mani del Governatore Enzo De Luca e del Pd che governa il Paese Italia. Solo loro possono fare luce su quanto c’è di concreto, fattibile e realizzabile, ma soprattutto chiarire quali siano le intenzioni dell’attuale governo regionale sull’assetto ospedaliero campano. Ad oggi una sola certezza, tutto è tale e quale a Marzo. L’unica novità è il cambio al vertice della Regione Campania.

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