Scafati. Lo Stato al capezzale del Comune. L'ex assessore Sicignano: "non firmo il ricorso" - Le Cronache
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Scafati. Lo Stato al capezzale del Comune. L’ex assessore Sicignano: “non firmo il ricorso”

Scafati. Lo Stato al capezzale del Comune. L’ex assessore Sicignano: “non firmo il ricorso”

Di Adriano Falanga

Nel giorno in cui l’ex sindaco Pasquale Aliberti pubblica sulla sua pagina Facebook le sue “memorie difensive” contro il provvedimento di scioglimento del consiglio comunale, Palazzo Mayer ospita un summit molto importane, tra la prefetto Gerardina Basilicata, la vice prefetto Maria De Angelis, il generale dei carabinieri Mario Cinque, comandante della Legione Carabinieri Campania, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Antonino Neosi, il comandante della compagnia di Nocera Inferiore tenente colonnello Francesco Mortari, il comandante della locale tenenza maresciallo Antonello Catapano e due ufficiali della Direzione Investigativa Antimafia, tra cui il capitano Fausto Iannaccone, oramai di casa a Palazzo Mayer. Un tavolo di confronto tra i diversi rappresentanti istituzionali dopo due settimane dall’insediamento della triade commissariale, priorità assoluta la questione sicurezza, mai scemata in città.  Le indagini dell’antimafia non si arrestano, la settimana scorsa sono stati sentiti alcuni impiegati dell’ufficio Piu Europa, in merito anche alla vicenda Ex Copmes. Nel frattempo a “casa Aliberti” si pensa seriamente all’esposto da presentare al Tar per impugnare il decreto di scioglimento. Regista dell’operazione l’avvocato ed ex consigliera Brigida Marra. Gli alibertiani ne sono certi, nella relazione presentata dal ministro Marco Minniti, sintesi di quella da 36 pagine del Prefetto di Salerno Salvatore Malfi, vi sarebbero numerose incongruenze, se non palesi inesattezze, stando a quanto chiarito dall’ex primo cittadino. <<Il ricorso è un atto dovuto>> secondo la Marra. <<In qualità di ex consigliere comunale non posso tacere rispetto a quanto sta accadendo nella nostra città. Una città che amo e per la quale ho lavorato impegnando tutte le mie energie, affinché raggiungesse risultati importanti in tutti i settori, dalle opere pubbliche al sociale – così l’ex capogruppo di Forza Italia, Teresa Formisano – Non posso tacere quando leggo ‘dicerie’ fondate sul passaparola o sul ‘Mi hanno detto che…’, non posso tacere quando si vuole gettare fango, solo per odio personale, su un’intera classe politica. Lo scioglimento del Comune è oggi un dato di fatto, ma noi presenteremo ricorso, perché crediamo fortemente nelle buone cose fatte sino ad oggi. Scafati non merita il chiacchiericcio sterile e fino a se stesso>>.

1-maggioranza A sottoscrivere il ricorso i fedelissimi, tra cui certamente Mimmo Casciello, Brigida Marra, Teresa Formisano, Diego Del Regno, Carmela Berritto. Non è esclusa anche la firma di Michele Raviotta, mentre non ci sarà la firma di Pasquale De Quattro, consigliere dimissionario nel momento dello scioglimento. In dubbio anche la firma di Roberto Barchiesi, ritenuto dagli inquirenti, e citato nello scioglimento come “l’uomo del clan”. Barchiesi fa sapere di non essere stato ancora informato di nulla, essendo preso dal lavoro. Tra l’ex giunta non mancherà la firma del vicesindaco Giancarlo Fele, e degli assessori Nicola Acanfora, Antonio Fogliame, Annalisa Pisacane, mentre in dubbio è la partecipazione di Diego Chirico e certamente non firmerà l’ex assessore al Bilancio Raffaele Sicignano, che liquida l’iniziativa con un “non ritengo sia una buona idea”. Dall’opposizione è Mario Santocchio che tuona: <<Dico al medico del gruppo Igiene Urbana, Am Tecnology e Helios che sta diventando patetico perché continua a non rispondere a tema utilizzando la tecnica del manipolatore. Relativamente al Polo Scolastico in questi anni abbiamo fatto numerose interrogazioni alle quali mai abbiamo risposte pertinenti, iniziando dall’affidamento della gestione della progettazione a finire alla gestione dell’appalto –puntualizza l’ex consigliere di Fdi – Ribadiamo il nostro giudizio negativo sul suo operato, la città esce danneggiata non è riuscito a fare le opere nonostante ci fossero le risorse. Altri aspetti deve chiarirli davanti al suo giudice naturale, troppo facile rispondere alle domande a piacere, a mezzo social network>>.