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Scafati. Il Tar metterà la parola fine solo il 12 gennaio

Di Adriano Falanga
E’ arrivata a mezzogiorno in punto la decisione del Tar di Salerno che ha fissato la Camera di Consiglio al 12 Gennaio 2016, rigettando però la richiesta di sospensione per “inaudita altera parte” presentata dall’avvocato Marcello Feola per conto sia del presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola che dei consiglieri: Marco Cucurachi, Nicola Pesce, Michelangelo Ambrunzo, Michele Grimaldi, Cristoforo Salvati, Mario Santocchio, Angelo Matrone e Pasquale Vitiello. Il ricorso è stato presentato per l’annullamento della nota del 26.11.2015 a firma del consigliere anziano Teresa Formisano con la quale fu convocato (illegittimamente secondo il vice Prefetto Giuseppe Forlenza) il consiglio comunale del 27 novembre. Si chiede di annullare quindi anche la delibera votata, la numero 57, che di fatto ha “superato” la seconda fase del procedimento per la decadenza del primo cittadino, e di “ogni atto connesso o conseguente e comunque ostativo all’accoglimento del ricorso”. La sospensione era stata ritenuta necessaria per evitare la baraonda istituzionale conseguenziale alla votazione di due deliberati consiliari assolutamente identici, frutto di due diverse sedute, la prima convocata da Teresa Formisano, e su cui pende anche la scure della Procura di Nocera Inferiore, e la seconda ordinariamente all’ordine del giorno, come da convocazione del presidente Coppola. Adesso, nonostante la decisione presa ieri sera, la parola definitiva spetterà comunque alla Giustizia Amministrativa, che si pronuncerà il 12 gennaio prossimo. Un lungo braccio di ferro politico, istituzionale e giudiziario che non ha risparmiato nessuno, dai consiglieri al Prefetto, passando per la Procura di Nocera Inferiore e finendo al Tribunale Amministrativo. Tutto scatenato dal contenzioso contro il Comune che il sindaco Pasquale Aliberti ha aperto pur di poter costruire una “tettoia” presso la sua abitazione. Una motivazione che la Procura di Nocera, sulla base degli esposti presentati dalla minoranza, ritiene essere solo un “bluff” per permettere ad Aliberti di potersi ricandidare per un terzo mandato, che la legge vieta. Cosa possibile se il sindaco riuscirà però a decadere (definitivamente) entro il 16 dicembre. Nulla è ancora del tutto definito, fino alla Camera di Consiglio del 12 gennaio.