Scafati. Il Riesame si pronuncia sulla richiesta di arresto degli Aliberti. Tutte le accuse della DDA - Le Cronache
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Scafati. Il Riesame si pronuncia sulla richiesta di arresto degli Aliberti. Tutte le accuse della DDA

Scafati. Il Riesame si pronuncia sulla richiesta di arresto degli Aliberti. Tutte le accuse della DDA

Di Adriano Falanga

E’ attesa per questa mattina la decisione del Tribunale del Riesame di Salerno, sulla richiesta di custodia cautelare in carcere per i fratelli Pasquale e Nello Aliberti. Il pubblico ministero dell’antimafia Vincenzo Montemurro, dopo il diniego del Gip Donatella Mancini del giugno scorso, ha prodotto appello e depositato agli atti un corposo fascicolo. Nel documento l’accusa prova a dimostrare il patto elettorale mafioso tra la famiglia Aliberti e il clan Ridosso-Loreto. Un’accusa che il Gip aveva però derubricato a Corruzione Elettorale. Sono 6 i punti salienti su cui punta Montemurro per convincere il giudice, verbali e dichiarazioni rese che, intersecandosi tra loro, vanno a comprovare le precedenti dichiarazioni rilasciate dai pentiti Alfonso Loreto, Romolo Ridosso e Antonella Mosca. Al punto 1 le dichiarazioni di Romolo Ridosso, Montemurro scrive: “consentono di ritenere che il nucleo familiare Aliberti/Paolino si sia avvalso della forza di intimidazione dell’organizzazione camorristica anche per pubblicamente minacciare soggetti ritenuti avversari politici e non”. In particolare si fa riferimento alle minacce di morte ricevute dalla giornalista Valeria Cozzolino, il cui verbale è allegato al punto 2: “consente di ritenere che l’accordo politico-elettorale si era effettivamente concretizzato nell’impegno del gruppo malavitoso ad attivarsi nei confronti del corpo elettorale con le modalità intimidatorie tipicamente connesse al suo modo di agire”. Il terzo punto sono le intercettazioni fornite da una nota informativa della Dia, relativamente a conversazioni tra Luigi Ridosso e l’ex vicepresidente Acse Ciro Petrucci. “Attraverso l’analisi degli atti del procedimento originariamente pendente presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Torre Annunziata, quindi in un contesto sociale e temporale assolutamente distinto da quello oggetto della presente attività investigativa – scrive Montemurro – si assiste in diretta al conferimento dell’incarico di vice presidente dell’Acse a Ciro Petrucci, espressamente ritenuto come <<cosa vostra>> da parte di interlocutori della pubblica amministrazione che dialogo con Ridosso Luigi, in ordine alla modalità di elezione a tale importante incarico e che lasciano discernere l’attribuzione di detta carica esclusivamente dalle volontà del rappresentante del sodalizio criminoso”. Segue il quarto punto, il verbale reso da Andrea Ridosso.

1-blitzscafati2“Le dichiarazioni descrivono gli scenari sottesi alla decisione della sia <<famiglia>> di partecipare attivamente alla vita politica scafatese e in particolare, confessando che le modalità temporali a fattuali della propria assunzione alle dipendenze di una cooperativa avente sede presso gli uffici del Piano Di Zona, siano effettivamente da interpretare in relazione al proprio impegno per la campagna elettorale in favore del sindaco Aliberti” continua il pubblico ministero nella sua relazione. Andrea Ridosso dichiarerà di aver sostenuto, facendolo eleggere, l’attuale consigliere di maggioranza Roberto Barchiesi. Quinto punto di accusa le dichiarazioni del ragioniere capo del Comune, Giacomo Cacchione. “Rappresentano efficacemente il grave e persistente condizionamento che ogni azione della Pubblica Amministrazione comunale di Scafati subisce in presenza di palesi infiltrazioni della locale criminalità organizzata nei processi decisionali della stessa, tanto da dover indurre un dirigente del settore competente a confessare una continuativa serie di omissioni di atti d’ufficio per assecondare gli ordini del sindaco Aliberti, volti a favorire inequivocabilmente esponenti della locale criminalità organizzata. Infine, viene allegato anche il verbale steso a seguito delle dichiarazioni spontanee rese da Pasquale Coppola, presidente del Consiglio Comunale. “Queste costituiscono un indeferibile riscontro alle dichiarazioni collaborative già rese a questo ufficio da Loreto Alfonso, Loreto Pasquale, Ridosso Romolo e Mosca Antonella – conclude Vincenzo Montemurro – amplificando la portata delle medesime dichiarazioni collaborative nel momento in cui esplicita, per diretta conoscenza, di essere stato anch’esso destinatario di una <<proposta illecita>> da parte di Alfonso Loreto”.

ALIBERTI: DISTRUTTO SUL PIANO UMANO

1-maggioranzaNon nasconde la tensione il sindaco Pasquale Aliberti, e come spesso accade, affida al social network Facebook le sue emozioni. “Cari miei concittadini, con l’ansia delle persone perbene, la serenità degli uomini onesti e con fiducia nella giustizia, finalmente affronto domattina (oggi per chi legge, ndr) in un aula di tribunale un processo che si è svolto, fino ad oggi, con violenza, solo sui giornali, contro un uomo e la sua passione per la politica. Si decide la mia richiesta di arresto, una vicenda che mi ha distrutto sul piano umano, senza mai scalfire l’entusiasmo e l’amore per la mia Scafati”. Il primo cittadino sa che da oggi la sua vita, sia politica che personale, rischia di assumere connotati profondamente diversi. Alla relazione di Montemurro ha risposto con un lungo memorale difensivo. ”Porto lacrime di tristezza nel cuore per la mia famiglia e per quanti mi hanno voluto bene, sostenuto e condiviso sempre nelle mie battaglie, soprattutto per questo clima e linguaggio di assoluta violenza. Combatto per la verità, quella che io e tanti conosciamo, continuando ad avere fiducia nella giustizia. Un abbraccio grande a chi mi è stato sempre vicino”. A nome degli assessori e consiglieri di maggioranza, è Brigida Marra a scrivere un commento pubblico. “Sono stati mesi difficili, durante i quali, da una certa stampa hai subito un processo quotidiano senza precedenti. Abbiamo visto sul tuo volto alternarsi uno stato di ansia e di stanchezza di fronte al quale, ci siamo sentiti impotenti pur facendoti sentire tutta la nostra vicinanza. Volevamo sapessi che siamo tutti con te, fieri ed orgogliosi di averti incontrato sul nostro percorso politico e di aver contribuito con te a migliorare la nostra amata città mentre altri, hanno provato in tutti i modi a distruggerti. Siamo sicuri che chi domani (oggi, ndr) dovrà giudicarti, guardandoti negli occhi capirà che non sei altro che la vittima di un sistema politico che con la tua onestà e forse con la tua troppa trasparenza e determinazione, sei riuscito in questi anni a mettere a nudo diventando il sindaco di tutti e non di pochi prescelti. Siamo con te, non mollare”.