Scafati. Il parroco De Riggi: "Vogliamo leggere cose belle della città" - Le Cronache
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Scafati. Il parroco De Riggi: “Vogliamo leggere cose belle della città”

Scafati. Il parroco De Riggi: “Vogliamo leggere cose belle della città”

Di Adriano Falanga

“Perché Scafati è una città bellissima, come il volto della sua protettrice”. Don Giovanni De Riggi è così che esorta gli scafatesi durante il consueto incontro che con le Istituzioni cittadini, che segna l’apertura dei festeggiamenti in onore di Maria Delle Vergini, patrona della città. “Prima di leggere una pagina del Vangelo, non voglio fare discorsi, ma una dichiarazione – esordisce il parroco – quando abbiamo recitato il Rosario, per tutto il tempo non ho fatto altro che guardare il volto bellissimo di Maria. Chi l’ha scolpito è stato senz’altro ispirato da Dio, perché è un volto bellissimo, come bellissima lo è Scafati. Questa è la nostra città, che ci hanno lasciato i nostri padri, che le volevano bene e l’hanno resa bella. E’ vero, ci sono dei problemi oggi, ma stasera vogliamo scrivere una pagina bella, vogliamo leggere delle cose belle e non solo brutte per la città. E stasera vogliamo dire che Dio è presente in mezzo a noi e assieme a Maria possiamo costruire una città più bella ancora.” Poi spende una parola per l’amministrazione comunale, in gran parte presente sul palco alle sue spalle: “un augurio per loro, chiediamo alla Vergine Santa una protezione, perché governare non è facile. Noi stasera vogliamo chiedere alla Vergine Maria la grazia, che possa sostenere le loro fatiche, i loro progetti di bene e di servizio per la nostra città.”. Poi dimentica di leggere il Vangelo. Tradizione vuole che all’incontro sia presente anche il Vescovo, ma giovedì sera monsignor Beniamino Depalma non c’era, perché in ritiro spirituale.

1-festa patronale (3)Prima del parroco, il saluto del sindaco Pasquale Aliberti, in fascia tricolore, all’icona della Patrona. Non è un momento facile, e lo si capisce subito. “Oggi, nell’anno più ‪‎difficile della mia vita, ho dovuto resistere alla tentazione di restare a casa, di rinunciare a venire qui davanti a Maria e davanti a voi tutti miei concittadini, per dire che i sogni spesso, crescendo, si sporcano e si dimenticano; si sporcano per via della ‪‎maldicenza, del ‪sospetto, della convinzione diffusa che tutti quelli che gestiscono il potere debbano essere per forza persone di ‪‎malaffare o corrotte – esordisce il primo cittadino – Non è così, cari miei concittadini: è questo il motivo per cui oggi sono ancora qui da ‪Sindaco, davanti alla Madonna delle Vergini, la mia Madonna, per ricordare a testa alta, guardandovi negli occhi, cosa vuol dire essere ‪‎comunità, una grande famiglia di famiglie come mi piace dire”. Poi l’appello alla città: “Una comunità è tale quando si stringe intorno alle ‪tradizioni, intorno alla propria identità. Certo, ma una comunità è anche quando fa fronte comune davanti alle ‪difficoltà, quando nessuno si volta dall’altra parte, quando non si tacciono i soprusi, quando non si riserva indifferenza a chi ‪soffre”. Che la città viva un momento di difficoltà lo si è capito anche dalla presenza compatta, maggiore rispetto all’anno scorso, degli scafatesi. Si rivolge a Maria il parroco, si rivolge a Maria il sindaco, si rivolgono a Maria gli scafatesi. E a Maria non si può mentire.

UN LEGAME LUNGO TRECENTOTRE ANNI – il programma –

1-festa patronale (2)Scafati in festa, al via i festeggiamenti per la festa patronale. Come consuetudine, sono tre secoli che la sacra statua in legno policromo, scolpita da Nicola Fumo nel 1713 su commissione degli scafatesi stessi, il giovedì della sua discesa dal trono si reca in processione alla casa comunale. Le ragioni sono nel ricordo del vecchio (e oramai decaduto) diritto di patronato che il Comune aveva sulla Chiesa Madre. Ma la tradizioni vengono rispettate e coltivate, in virtù dell’identità di un popolo intero, che si raduna e si stringe attorno alla sua patrona. Maria Delle Vergini incarna perfettamente l’immagine di Maria madre di Dio, incinta e giovanissima. Sotto il suo manto due giovani vergini, una povera e l’altra benestante. Fu voluta così in ricordo della protezione e cura che la vecchia confraternita della parrocchia riservava alle ragazze del paese, provvedendo alla dote di quelle più povere. La tradizione racconta che nel 1713 la Statua in legno, passasse per Scafati, destinata ad altra Chiesa. Arrivata sul ponte in piazza, nei pressi della Chiesa, i buoi trainanti il carretto con la statua si fermarono, e non vollero più saperne di ripartire. La statua fu così ospitata nella vicina chiesa, e da allora non si è più mossa. Migliaia gli scafatesi scesi in piazza, per l’appuntamento che storicamente segna proprio l’incontro tra la città (il Comune) e la sua Protettrice. Un misto di fede, cultura, tradizioni, sacro e profano che identificano l’intera città, oltre ogni divisione sociale, politico e ideologica. La statua sarà allocata sull’altare maggiore appositamente allestito per l’occasione. Venerdì 22 luglio al via la cinque giorni di intensi festeggiamenti. Il programma religioso vede la Patrona arrivare in ogni angolo della città in processione, mentre la festa civile partirà venerdì sera con la XXIII Sagra della Mulignana. I festeggiamenti chiuderanno ufficialmente con il concerto di Michele Zarrillo martedì 26 luglio, a seguire lo spettacolo pirotecnico con i fuochi lanciati suggestivamente da Palazzo Mayer.