Scafati. Dalla Regione il via libera definitivo alla Helios, tra obblighi e prescrizioni - Le Cronache
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Scafati. Dalla Regione il via libera definitivo alla Helios, tra obblighi e prescrizioni

Scafati. Dalla Regione il via libera definitivo alla Helios, tra obblighi e prescrizioni

Di Adriano Falanga

Seppur tra una lunga lista di prescrizioni, la Helios vede la parola fine alla lunga Conferenza dei Sevizi chiesta dalla Regione Campania lo scorso anno a seguito dell’ultima richiesta di ampliamento attività non sostanziale. Una richiesta necessaria per apportare le modifiche agli impianti dopo la diffida del Comune di Scafati circa la formazione di odori, ai rilievi del Dipartimento ARPAC di Salerno a seguito di sopralluogo del 20/07/2016 e in ottemperanza delle prescrizioni impartite il 30/11/2015 dal Corpo Forestale dello Stato – Stazione di Sarno. L’azienda di via Ferraris che stocca e lavora i rifiuti, vede chiudersi anche la fase commissariale imposta dalla Procura di Nocera Inferiore ad ottobre 2017, dopo il sequestro “in attività” e la nomina di un pool di tecnici ad affiancare l’amministratore delegato Francesco D’Auria, finito sul registro degli indagati. La Helios avrebbe regolarizzato la sua posizione e concretizzato le dovute misure per evitare il pesante impatto ambientale con l’ambiente che la ospita. La Conferenza di Servizi si è tenuta nelle sedute del 20/10/2016, 19/12/2016, 02/02/2017, 16/03/2017 e 19/05/2017. L’autorizzazione viene concessa nonostante il parere negativo del Comune di Scafati (rispetto alla regolarità edilizia limitatamente alle opere indicate nelle ordinanze comunali emesse). Via libera invece dall’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano e dall’Arpac. Assenti gli altri enti convocati, tra cui l’Asl, che non hanno fatto pervenire nessuna nota in merito. L’azienda dovrà sottostare a precise prescrizioni, tra cui il rispetto del Piano di Monitoraggio e Controllo sostanze chimiche in atmosfera, effettuare entro trenta giorni dall’ultimazione dei lavori un’indagine fonometrica lungo il perimetro aziendale finalizzato a verificare il rispetto dei valori limite previsti dalle norme di settore, nonché un autocontrollo delle emissioni in atmosfera odorigene. Niente turni notturni, l’attività lavorativa dovrà essere svolta esclusivamente in orario diurno dalle ore 6 alle ore 22; in occasione di ponti festivi che non consentono il regolare conferimento verso impianti esterni, quanto al rifiuto umido biodegradabile, potrà applicare la procedura emergenziale di stoccaggio, da attuare mediante l’utilizzo di sei cassoni metallici scarrabili a tenuta, da ubicare nell’area in depressione dedicata.

Quanto all’attività edilizia spetterà al Comune controllare (attualmente azienda ed Ente pubblico sono finiti davanti al Tar). Per quanto riguarda il trattamento delle acque nere e grigie provenienti dei servizi igienici, la Helios previa depurazione, verserà tutto nel collettore fognario posto sulla strada prospiciente l’impianto. Le acque pluviali incidenti sulle coperture dei corpi di fabbrica, raccolte mediante idonee condotte pluviali e pozzetti di raccolta saranno scaricate nella fognatura passante per via F. Ferraris. Le acque pluviali, incidenti sui manufatti presenti all’interno dei capannoni e tettoie, finiranno nel canale Fosso del Mulino, e da qui nel fiume Sarno. Le acque interne ai capannoni confluiranno in griglie di raccolta del tipo a nastro, da qui giungeranno in un pozzetto di raccolta e derivazione posto sul piazzale e dove seguiranno, poi, il percorso delle acque di dilavamento del piazzale verso l’impianto di depurazione; Le acque di dilavamento piazzali, raccolte da adeguate griglie disposte sull’intera superficie dell’impianto, fino ad essere canalizzate al pozzetto temporizzatore e da qui all’impianto di depurazione prima dell’immissione in fogna. Vietato qualsiasi altro tipo di scarico liquido non autorizzato. L’azienda avrà obbligo di effettuare l’autocontrollo sullo scarico procedendo ad analisi qualitative sulle acque reflue rilasciate e sull’emissione in atmosfera di sostanze chimiche, con cadenza periodica, tramite compilazione di apposito registro.

DAL 2011 GUERRA SENZA TREGUA

Era il 21 ottobre 2011 quando l’Igiene Urbana fu autorizzata dalla Regione Campania, previo silenzio assenso del Comune di Scafati, all’esercizio dell’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti pericolosi e non, ubicato in un opificio che prima ospitava un’industria conserviera, in piena area Pip. E questo, nonostante i piani attuativi degli insediamenti industriali prevedessero il divieto per lo svolgimento di attività insalubre. Il 31 luglio del 2013 l’autorizzazione è stata volturata alla Helios srl, di fatto collegata all’Igiene Urbana che ha lavorato con l’Acse, occupandosi del ritiro del rifiuto organico, fino all’anno scorso. Nel corso degli anni, più volte l’azienda ha fatto richiesta di ampliamento, sostanziale e non sostanziale, della propria attività. L’ultima autorizzazione è stata concessa il 23 dicembre 2015, relativa ad un aumento della volumetria di alcuni tipi di rifiuto, tra cui una maggiorazione del 10% degli scarti alimentari di mense e cucine. Ed ogni volta la Regione ha informato il Comune di Scafati, che puntualmente non ha opposto resistenza o presentato deduzioni. In questi anni sono molteplici gli esposti sottoscritti dai residenti contro la puzza e i rumori molesti provenienti dall’opificio. Prima dello scioglimento il consiglio comunale aveva costituito una commissione d’inchiesta per verificare la regolarità dell’iter procedurale e le autorizzazioni in possesso della Helios. Sul tema anche uno scontro politico tra maggioranza e opposizione, quest’ultima accusava l’amministrazione uscente di aver taciuto e permesso sia l’insediamento che i successivi ampliamenti dell’azienda. Ad ottobre 2016 il sequestro e il commissariamento, poi la conferenza dei servizi, ed infine il via libera definitivo alle attività, con decreto dirigenziale della Regione Campania n. 36 del 6 luglio 2017.

M5S: ORAMAI PROBLEMA POLITICO

<<Il problema Helios a questo punto diventa politico>>. Da Scafati in Movimento la promessa di investire nuovamente il gruppo di consiglieri regionali del M5S per affrontare la questione ambientale di via Ferraris. << Cambiano i musicanti ma non la musica. La Giunta regionale continua a rilasciare decreti autorizzativi alla Helios. Forse non è chiara la situazione di disagio che ancora il sito di stoccaggio per rifiuti provoca ai residenti della zona. Ci chiediamo se il Pd locale è a conoscenza di questo nuovo decreto autorizzativo>>. Il gruppo consiliare uscente dei democrat è stato molto attivo sulla vicenda, contribuendo in maniera determinante alla revoca dei permessi comunali. Ecco perché i grillini sollecitano il partito <<di chiedere ai suoi interlocutori in Regione spiegazioni in merito o quantomeno rispondere all’interrogazione del Movimento 5 Stelle che ancora chiede di calendarizzare in Commissione l’argomento Helios. È nei loro poteri farlo ed è loro dovere visto che più volte si sono schierati contro le autorizzazioni per il sito di stoccaggio. Chissà se nella conferenza stampa che terranno con gli onorevoli regionali Luca Cascone e Franco Picarone faranno luce anche su questo chiedendo di intervenire>>. L’area Pip, eterna croce degli scafatesi. <<La Regione non può ignorare la delibera di Consiglio Comunale dell’ottobre scorso in cui fu chiaro che le aziende come la Helios non sono gradite nel Pip scafatese, dunque perché dare nuove autorizzazioni?>>. Gli attivisti accusano il Comune di Scafati di aver fatto una blanda opposizione in sede di conferenza dei servizi: <<solo qualche appunto alle autorizzazioni edilizie e nulla sul tema ambientale>>. Insistono sulle norme di attuazione: <<Altri Pip si sono ben guardati da permettere l’assegnazione ad aziende come la Helios. Il bando è pubblico e sono pienamente elencate le aziende non gradite. Perché a Scafati invece questo non viene tenuto conto?>>. Infine, l’appello alla commissione straordinaria <<di emanare un’ordinanza a tutela della salute pubblica di divieto di sosta degli autocompattatori, che creano disagio alla viabilità su strada pubblica, e non area privata adibita a parcheggio. Inoltre, più volte abbiamo documentato come questi mezzi perdano liquido, similmente percolato, dai cassoni, finendo direttamente sulla nuda terra sottostante>>