Scafati. Dalla Prefettura solo una richiesta di chiarimenti, a decidere sarà il Tar. L'incubo della Procura sull'intera vicenda decadenza - Le Cronache
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Scafati. Dalla Prefettura solo una richiesta di chiarimenti, a decidere sarà il Tar. L’incubo della Procura sull’intera vicenda decadenza

Scafati. Dalla Prefettura solo una richiesta di chiarimenti, a decidere sarà il Tar. L’incubo della Procura sull’intera vicenda decadenza

Di Adriano Falanga

L’apertura di un fascicolo disposto dalla Procura di Nocera Inferiore contro il primo cittadino Pasquale Aliberti, il consigliere Teresa Formisano, i dirigenti dell’ufficio tecnico e il responsabile dell’ufficio Avvocatura, arriva nello stesso giorno in cui il sindaco è stato ricevuto dal vicario prefettizio Giuseppe Forlenza. L’indagine è partita a seguito del doppio esposto presentato da sette consiglieri di minoranza assieme al presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello, entrambi eletti in maggioranza, da cui sono stati messi fuori già da diversi mesi. Gli interessati attendono di ricevere i relativi avvisi di garanzia. Su Facebook il primo cittadino commenta stizzito: “Oggi su tutti i giornali si parla di un’apertura d’indagine a carico del Sindaco. Fosse vero sarebbe un atto dovuto a seguito di denunce di una parte di opposizione. Le uniche indagini che mi riguardano come parte offesa sono: accusa di peculato a carico dell’ex sindaco Francesco Bottoni; Abuso d’Ufficio a carico di Anna Matrone, moglie dell’ex consigliere comunale Vittorio D’Alessandro. Diffamazione a carico dell’ex Direttore di Metropolis Giuseppe Del Gaudio. Di queste vicende, reali, nessuno ne parla mai.”

L’ipotesi di reato è l’abuso d’ufficio, La Procura teorizza un procedimento amministrativo per la decadenza del sindaco inscenato artificiosamente onde permettere all’interessato la ricandidatura per il terzo mandato, di fatto vietato dalla legge. Da qui l’ostinata “forzatura” a suon di protocolli e convocazioni di consigli comunali, illegittimi e non, per arrivare alla conclusione del procedimento entro il 16 dicembre, ultimo giorno per potersi ricandidare. Ma Aliberti non cede, convinto di seguire la giusta strada, giovedi sera accompagnato dalla segretaria comunale Immacolata Di Saia, dalla giunta al completo e da una manciata di consiglieri comunali (Mimmo Casciello, Francesco Vitiello, Daniela Ugliano e l’oramai immancabile Michele Raviotta) hanno spiegato al vicario del Prefetto le loro ragioni. La segretaria avrebbe ribadito di essersi sempre mossa nel rispetto delle procedure, mentre Aliberti ha mostrato a Forlenza i motivi per cui a Scafati ci sia un clima di “violenza politica”. Il funzionario del Governo ha ribadito che la situazione scafatese è monitorata, che è a conoscenza dei fatti ma che non sarebbe prassi della Prefettura la convocazione o sconvocazione dei consigli comunali. Non è semplice ha chiarito Forlenza, e oltre a richiedere chiarimenti agli interessati non può andare, mentre la regolarità degli atti amministrativi prodotti e contestati sarà valutata dal Tar. La delegazione ha mostrato poi una richiesta di convocazione di consiglio comunale, sottoscritta dal sindaco e da un quinto dei consiglieri comunali, avente come data “indicata” la giornata di ieri, 4 dicembre. All’ordine del giorno una variazione al bilancio relativa all’iscrizione di 6 mila euro quale quota al progetto Paes, pena la perdita di un finanziamento.

Forlenza, preso atto, ha chiesto al presidente Coppola di “fornire con urgenza ogni utile elemento di conoscenza al riguardo”. Insomma, l’ennesima richiesta di informazioni da cui scaturisce l’ennesimo protocollo cartaceo di risposta. Coppola, che si è chiuso in un silenzio stampa, si lascia solo sfuggire che a Forlenza ribadirà di aver già da tempo provveduto a convocare l’assise per il 9 dicembre, e come da richiesta del sindaco e dei firmatari consiglieri, inserirà all’ordine del giorno anche questa tematica. L’eventuale regolarità di questa decisione sarà valutata dal Tar qualora i richiedenti decidessero di impugnare la convocazione del presidente dell’Assise. Aliberti però sulla nota del vice Prefetto è molto più drastico. “E’ la dimostrazione di un comportamento non istituzionale dello stesso Presidente manovrato peraltro anche da soggetti oscuri e fuori dal Consiglio. E’ la prova che, sovvertendo il risultato delle amministrative, una minoranza sta provando a distruggere l’azione di questo Governo della Città. Abbiamo sempre operato nel rispetto della legge. A dimostrazione di ciò le varie inchieste archiviate, avviate a seguito delle denunce dei nostri avversari che hanno provato a distruggere in questo modo i percorsi politici degli uomini e la vita delle persone, facendo soffrire intere famiglie: è l’unica arma che hanno, non avendo idee, per arrivare al governo di questa Città”. Si dice serena anche Teresa Formisano, nonostante la notizia del fascicolo aperto dalla Procura anche nei suoi riguardi, per aver convocato il consiglio comunale del 27 novembre senza averne i titoli. “Dopo l’incontro con il Prefetto e la nota indirizzata al Presidente sono serena. Ho svolto il mio ruolo di consigliere anziano nell’interesse dell’Assise cosa che avrebbe dovuto invece fare il Presidente. Da tempo, infatti, non svolge più il suo ruolo istituzionale ed è diventato strumento nelle mani di quella opposizione che sta provando a sovvertire il voto democratico delle amministrative con l’arma della denuncia”.