Sarno, appalto alla società del dirigente comunale - Le Cronache
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Sarno, appalto alla società del dirigente comunale

Sarno, appalto alla società del dirigente comunale

SARNO. Dirigente dei servizi sociali e contemporaneamente imprenditrice del terzo settore: è lo strano caso del Comune di Sarno dove la nuova responsabile dei servizi alla persona Maria Teresa Dato è anche socia della ditta Arcaios, proprietaria di una struttura per anziani di via nuova Lavorate. Non un caso di schizofrenia politico-amministrativo né uno scherzo di omonimia: la dirigente nominata dal sindaco di Sarno e presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, lo scorso febbraio risulta socia al 25% – almeno dal 2012, stando ai dati della camera di commercio – della srl Arcaios insieme a Carmela Esposito (amministratrice), Giuseppe Esposito (ex consigliere comunale in quota Udc) e Giovanni Esposito. La ditta, accreditata al Piano di zona ambito S1 è titolare della casa albergo per anziani “San Giuseppe” di via Nuova Lavorate che percepisce soldi pubblici su richiesta del Comune di Sarno e per il tramite dell’ambito S1. Ma procediamo con ordine. Nel febbraio 2015 Canfora nomina Dato responsabile dei servizi alla persona e un mese dopo l’ex consigliere Esposito viene distaccato, su richiesta del vicesindaco, alla Provincia di Salerno, dove Canfora è presidente. Una scelta non certo dettata dalla voglia di ritrovarsi “vicini” visto che nel corso delle ultime amministrative, Canfora e Esposito erano candidati uno contro l’altro in quanto Esposito sosteneva il proposto sindaco del centrodestra che arrivò al ballottaggio proprio con l’attuale primo cittadino. Eppure, le strade di Esposito, Dato e Canfora si ritrovano al Piano di zona quando la responsabile eroga i fondi all’Ente sovracomunale (marzo prima e maggio poi) e poche settimane dopo lavora alla pratica – su un progetto dell’amministrazione comunale – per la gestione del centro anziani nel territorio di Sarno. E’ la coordinatrice del Piano, Maddalena Di Somma, però, ad affidare in maniera diretta e senza bando – in modo giuridicamente ineccepibile – la gestione del centro anziani alla società di cui Maria Teresa Dato è socia, l’Arcaios (determina 550/2015)., per 20mila euro circa per sei mesi. A giugno altri 1.500 euro per un servizio ad un anziano sempre coi soldi del Comune di Sarno – settore sociale – erogati nel fondo unico d’ambito e ratificati e liquidati dal Piano. Ma non finisce qui. A luglio, arriva una liquidazione per la stessa società per un servizio ad un anziano (2mila euro circa) e un’altra rata di fondi pubblici per il Piano di zona: 46mila euro dal settore servizi sociali di Sarno all’ambito.  Ad ottobre l’ultima trance: 117 mila euro sono l’ultima parte dei soldi che il Comune di Sarno deve erogare al Piano di zona (280mila in totale). La dirigente Maria Teresa Dato, come prassi, si è occupata dell’erogazione mentre la società Arcaios continua il suo business nei servizi sociali dell’Agro, avendone i pieni requisiti generali ed economici per esserci. L’unico problema è che secondo la legge 39 del 2013, la professionista corre il rischio di essere incompatibile: secondo l’etica, però, Maria Teresa Dato è ben oltre quel rischio.

 

SARNO. Un politico, una dirigente ed un’aspirante candidata, moglie a sua volta di un ex assessore comunale: tutti di Sarno e tutti con un ruolo cruciale passato o in corso nella situazione politico-amministrativa. Ognuno per il suo compito. Questa è la composizione della società Arcaios, beneficiaria di fondi per circa 22mila euro in sei mesi dal Piano di zona per conto del Comune di Sarno e per il tramite dell’ufficio al ramo. L’amministratrice è Carmela Esposito, architetto sarnese -moglie di Maurizio Altieri, ex assessore della passata amministrazione comunale di centrodestra retta dal sindaco Amilcare Mancusi- e sorella di Giuseppe Esposito, socio al 25% della srl. Lui, ex consigliere comunale di Sarno quota Udc è un dipendente di Palazzo San Francesco dislocato in provincia di Salerno lo scorso marzo su richiesta del vicesindaco dell’amministrazione Canfora. Pochi giorni dopo, l’ufficio preposto in Provincia di Salerno (dove Canfora è presidente) ha dato il nullaosta per la sua integrazione a Palazzo Sant’Agostino. Esposito non è l’unico in famiglia con la passione per la politica: infatti la stessa sorella Carmela si sarebbe dovuta candidare con il centrosinistra alle scorse elezioni regionali. Ma, dopo la pubblicazione di alcuni manifesti in cui annunciava la sua candidatura, Carmela Esposito fece un passo indietro per logiche “personali e partitiche” lasciando campo libero ad altri candidati sarnesi e non. Poi, nella compagnia Arcaios c’è anche, Giovanni Esposito e infine la professionista Maria Teresa Dato. Tutti soci al 25% per la società nata nel 1997 che solo dallo scorso maggio però (circa due mesi e mezzi dopo la nomina di Dato come responsabile dei servizi sociali) ha avuto l’ok al funzionamento del centro anziani nella casa di cura “Albergo San Giuseppe”.

 

E’ destinato a fare scalpore l’affidamento diretto fatto dal piano di zona s1 alla società Arcaios di cui sono soci al 25% la responsabile sarnese Maria Teresa Dato e l’ex consigliere comunale Giuseppe Esposito, attuale dipendente del Comune di Sarno distaccato alla Provincia di Salerno. A firmalo, con la determina dirigenziale 550 del 10 giugno scorso, è la coordinatrice del Piano di zona, Maddalena Di Somma. Scopo dell’affidamento è la gestione di un centro diurno per anziani nel Comune di Sarno. Con la nota dello scorso aprile infatti l’amministrazione comunale sarnese, con la pratica iscritta dalla responsabile Dato, aveva inviato una nota all’ambito chiedendo l’attivazione del centro per anziani.
La coordinatrice, verificata l’erogazione del Comune di una parte di fondi all’ambito (46mila euro circa ricevuti il 25 maggio dal piano rispetto ai 280 mila complessivi), ha subito attivato l’operazione. Così, con  la nota dello scorso 29 maggio Di Somma ha chiesto alla società Arcaios di Sarno la disponibilità ad effettuare il servizio per una cifra complessiva di 19.520 euro (16mila euro Iva esclusa) per una durata di sei mesi. La società amministrata da Carmela Esposito, ma di cui la responsabile sarnese Maria Teresa Dato è socia, ha subito dato la piena disponibilità e quindi il 15 giugno è arrivato l’affidamento diretto. Ma nel corso degli ultimi mesi (da febbraio ad oggi) la responsabile dell’ufficio servizi alla persona del Comune di Sarno, Maria Teresa Dato, ha collaborato a diversi progetti sociali indirizzati al Piano di zona a nome di Palazzo San Francesco. Addirittura, lo scorso settembre, dopo le dimissioni del funzionario pubblico Porfidio Monda, la professionista è stata scelta dal sindaco presidente Giuseppe Canfora come membro della commissione esaminatrice nell’ambito del discusso concorso pubblico al Piano di zona. Infatti, Dato è stata inserita nella commissione che valuta i candidati al profilo di sociologi insieme ai colleghi Maddalena Di Somma e Alfonso Toscano (determina 798/2015). A lei il compito di valutare i circa 40 candidati per quel ruolo. Una nomina che rischia ancora una volta di far pendere l’ennesima tegola sulla selezione per venti persone nell’ambito S1. Infatti nel corso degli ultimi sei mesi ci sono state almeno tre visite della Guardia di Finanza nella struttura di via Libroia a Nocera Inferiore coordinata dalla dirigente scafatese Maddalena Di Somma. Nel mirino c’è la gestione del personale e gli incarichi affidati dl 2009 ad oggi. Da quando poi sono emersi anche presunti favoritismi nella selezione, così come denunciato in Procura qualche settimana fa, i riflettori si sono accesi anche sugli stessi commissari. In particolare, un concorrente aveva denunciato di aver ricevuto in anticipo le domande che avrebbe avuto al colloquio per la selezione all’Ente sovracomunale. Alla magistratura il cittadino ha consegnato le domande e anche la copia scritta di pugno da un commissario per diffidare la selezione mettendone in discussione la legittimità. Una vicenda molto delicata e in corso di verifica da parte degli organi inquirenti chiamati a fare chiarezza dalla presidente Di somma in primis, ma anche dagli altri responsabili coinvolti loro malgrado. Ora spunta il caso Maria Teresa Dato e quindi, dopo Scafati, anche Sarno diventa protagonista degli strani intrecci di via Libroia. L’ubiquità della professionista a Palazzo San Francesco e nella società Arcaios accreditata all’ambito, ancora un volta si incrocia con la presenza politica che da sempre, volente o nolente influenza la gestione del piano di zona (coordinata dai sindaci).
Questa volta però, si paventa una presunta incompatibilità in quanto la professionista Dato si trova a giudicare candidati pur avendo un ruolo attivo, insieme ad un ex consigliere comunale in quota Udc, in una società che usufruisce di fondi dello stesso Piano di zona dove lei è presente come dirigente delegata.

 

SARNO. Responsabile dei servizi sociali, nominata ai rapporti con il piano di zona e socia di una casa di cura per anziani: perchè delegare quando puoi fare tutto da sola? Sarà stato questo il pensiero della dipendente del Comune di Sarno, Maria Teresa Dato quando lo scorso 2 febbraio del 2015 è stata scelta da Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno e presidente della Provincia di Salerno. Il primo cittadino , con un decreto a sua firma l’ha scelta nella posizione organizzativa – responsabile – del settore “Servizi alla persona” di Palazzo San Francesco. La professionista, sarnese classe 1954, ha subito accettato la nomina di Canfora firmando anche una contestuale dichiarazione di compatibilità del ruolo conquistato proprio come aveva fatto poco prima, a gennaio per il suo precedente incarico nel settore affari generali. Da febbraio però, Dato, profilo professionale D1 – istruttore direttivo si occupa dei servizi sociali in collaborazione con il piano di zona, dei servizi scolastici, dei trasporti pubblici, della cultura e del settore demografico.  Per questo nuovo incarico le è stata anche attribuita  – oltre allo stipendio in categoria dirigenziale – la retribuzione extra come posizione organizzativa e la retribuzione di risultato. Uno stipendio “d’oro” per un ruolo molto delicato in cui organizzare tutte le attività dei servizi sociali: una cosa che per lei però è stata semplice vista la sua pregressa e contemporanea esperienza nel settore delle case di cura per anziani.