Saracinesche abbassate, città illuminate dalle sirene - Le Cronache
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Saracinesche abbassate, città illuminate dalle sirene

Pomeriggi di sole ma con il Coronavirus aggirarsi senza una valida motivazione per la città potrebbe comportare una denuncia. Polizia sul lungomare a controllare, Carabinieri impegnati nei posti di blocco in tutti i punti strategici della città, Polizia municipale di supporto a controllare la chiusura effettiva degli esercizi commerciali alle 18.00. Già alle 16.00 il corso era totalmente vuoto, solo pochi temerari a tentare di far la fila dinanzi ai supermercati. L’ordine è quello di inasprire i controlli ancora di più non dandola vinta ai furbetti. Lo sa bene il maggiore dei Carabinieri Adriano Fabio Castellari, impegnato con i suoi uomini in un controllo sulle autovetture a piazza della Concordia. In serata si è vista anche qualche camionetta dell’Esercito aggirarsi per la città con i militari dinanzi la stazione centrale. «In questo momento di emergenza nazionale – dice il maggiore Castellari – e sanitaria, sono tante le prescrizioni che si affacciano sulle nostre vite. E’ importante seguirle tutte e seguire solo le linee di necessità, urgenza ed emergenza per uscire da casa. Fare la spesa è bene, assistere un familiare malato, recarsi al lavoro. Tutto ciò che è superfluo cerchiamo di farlo rimanere fermo». Il maggiore poi si rivolge alle famiglia, soprattutto con piccoli: «Un membro della famiglia può uscire per le prime necessità, gli altri è bene che permangano a casa. Più riusciremo a mantenere questa linea, prima torneremo alla vita di tutti i giorni». Mario invece combatte il Coronavirus passeggiando al sole del lungomare ma: «Sono uscito dal lavoro da poco – Ruggi d’Aragona, reparto di cardiochirurgia giusto il tempo di due passi e poi su, in casa a studiare con la mia fidanzata. Io lavoro in ospedale, in Campania si è inziato ad entrare nell’ottica dell’emergenza, ma non c’è ancora la pressione che si è vista in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna. Noi in ospedale per cautelarci abbiamo ridotto le visite ai pazienti e chi entra in reparto deve
avere una anamnesi negativa per esposizione al Coronavirus, tutti con mascherine ed alla distanza consigliata. L’attività si è sensibilmente ridotta in vista del picco atteso dell’emergenza che si è previsto nei prossimi giorni. La psicosi è quasi inferiore rispetto all’emergenza reale. Il problema c’è, è serio, ma i comportamenti non sembrano riflettere il reale pericolo che si corre». Negozi chiusi ed attività ferme secondo gli ultimi decreti del governo mentre tutti aspettano che questa situazione passi il più in fretta possibile per tornare alla vita di tutti i giorni.

Adriano Rescigno