Ha respinto ogni addebito affermando di non aver avuto alcun rapporto diretto con l’imprenditore dei casalesi Nicola Madonna e di non aver costretto nessuna donna a soggiacere ai suoi desideri sessuali. Si è concentrato su questi due punti l’interrogatorio, reso ieri dal sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, davanti al Gip del tribunale di Salerno Dolores Zarone e al pubblico ministero dell’Antimafia Rosa Volpe. L’indagato, assistito dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Cecchino Cacciatore, Leonardo Mastia e Andrea Di Lieto, ha parlato per circa due ore chiarendo la sua posizione nei minimi dettagli. Il primo cittadino ha chiarito i suoi rapporti con l’imprenditore Nicola Madonna indicato dalla Procura come il reale beneficiario degli appalti inerenti i lavori di completamento della casa comunale, affermando di averlo visto solo una volta. Santomauro ha affermato di non essere neppure in possesso del numero di telefono di Madonna, avendolo contattato tramite l’ufficio, unicamente per sollecitare i lavori. Santomauro ha confermato di aver chiesto l’assunzione di un operaio perché sapeva che lo stesso si trovava in difficoltà economiche ma ha precisato di non aver effettuato alcuna pressione né di avere imposto la sua assunzione. L’appalto finito nel mirino della Procura sarebbe inoltre stato fatto in un momento storico in cui lui non era sindaco di Battipaglia. Un lungo passo della deposizione di Santomauro si è poi concentrato sugli episodi di concussione sessuale contesati dalla Procura secondo la cui tesi Santomauro avrebbe approfittato delle difficili condizioni economiche di alcune donne di Battipaglia che si rivolgevano a lui per chiedere un posto di lavoro, ottenendo in cambio del suo interessamento, favori di natura sessuale. Santomauro ha confermato i rapporti, tra l’altro registrati dalle cimici piazzate all’interno del suo ufficio, affermando però, di non aver costretto nessuna donna a piegarsi alle sue voglie. I rapporti erano consenzienti e le donne con le quali il sindaco si è intrattenuto erano amiche di vecchia data. Un interrogatorio serrato, quello di Santomauro, conclusosi con la richiesta da parte dei legali di revoca della misura cautelare sulla base dell’impossibilità di reiterazione del reato essendosi lo stesso dimesso dall’incarico di primo cittadino. E quella di ieri è stata anche la giornata dell’interrogatorio dell’architetto Francesco Mainolfi, progettista dei lavori e capo ufficio Infrastrutture secondarie del Comune di Battipaglia. L’indagato, assistito dagli avvocati Francesco Perone e Dario Vannetiello, in circa un’ora e mezza di interrogatorio, ha respinto ogni addebito chiarendo ogni circostanza e dichiarandosi estraneo alle accuse. Mainolfi ha affermato di non aver accettato alcuna richiesta corruttiva e di non aver mai tentato di condizionare alcuna gara di appalto. Con le deposizioni di Santomauro e Mainolfi si avviano all’epilogo gli interrogatori di garanzia a carico dei principali indagati finiti nel mirino della Procura nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto il Comune di Battipaglia. L’ultimo a sedersi davanti al Gip e al Pm sarà, lunedì prossimo, l’ingegnere Giovanni Argento.
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