Sandro Giacobbe e la verace canzone all’italiana - Le Cronache
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Sandro Giacobbe e la verace canzone all’italiana

Sandro Giacobbe e la verace canzone all’italiana

di Olga Chieffi

Canzoni semplici, canzoni d’amore, canzoni che comunque raccontano la vita di tutti i giorni, con una bella melodia spiegata e orecchiabile, questa l’essenza del segno musicale di Sandro Giacobbe, che ieri è stato prestigioso ospite del salotto virtuale di approfondimento musicale del nostro quotidiano “In prima fila con…”. L’occasione è stato l’ultimo singolo del cantautore genovese “Il nostro tempo”, colonna sonora di uno splendido video, che fa da preludio ad un nuovo progetto scritto a quattro mani con la sua compagna Marina Peroni. Musica popolare e facile da cantare per questo singolo che è una finestra aperta sulla felicità, sul tornare ad abbracciarsi, con simboli chiari, quali una ragazza in attesa di una nascita, il cantare tutti insieme in osteria, il piccolo Filippo che imbraccia la chitarra, depositario dei saperi musicali e canori di nonno Sandro, un sigillo nel testo che recita “Senza nessun rimpianto, quello che è successo non ci mancherà”. Il mondo della musica e delle arti ha sofferto moltissimo questa pandemia e non si attende altro che riprendere a calcare i palcoscenici “Siamo tutti prontissimi – ha affermato Sandro Giacobbe – a ri-calcare le ribalte delle piazze, dei teatri, dai manager con le loro valigette ai tecnici delle luci e del suono, ai musicisti, attendiamo solo che questo coprifuoco, una parola “orribile”, venga eliminato. Si è fatto di tutto fuori degli stadi, in questo scorcio di campionato, festeggiamenti, baci e abbracci ai tavolini dei caffè. Non capisco il divieto ad assidersi in ordine e serenamente in uno spazio controllato, quindi sicuro”. La musica per John Cage è impegno sociale e il nostro Sandro Giacobbe ha seguito le tracce del genio americano su più fronti, a cominciare dal singolo “Solo un bacio”, una melodia e un video nato dopo il crollo del Ponte Morandi un simbolo della sua Genova. “La canzone – ha sottolineato Sandro Giacobbe – è stata dedicata alla città della Lanterna e in calce reca le parole “per non dimenticare”, i cui proventi hanno aiutato cinque famiglie, di cui tre genovesi, una moldava ed una di Napoli, che hanno perso il capofamiglia, undici bambini che hanno perso il papà e che spero abbiano avuto un po’ di sollievo dai proventi delle vendite”. Altro fronte sociale su cui “gioca” Sandro Giacobbe è il calcio. Sangue rossoblù è uno dei fondatori della Nazionale Cantanti in cui ha giocato prima da difensore centrale e poi ha ricoperto il ruolo di allenatore, non ha potuto esimersi dal complimentarsi con la Salernitana tornata in serie A e proporre, naturalmente, già da oggi un gemellaggio col suo Genova. Poi, spazio alla musica live, poiché Sandro è stato subissato dalle richieste dei tanti fans che si sono collegati con i nostri social. Così, si è potuto percorrere attraverso i suoi vari accenni le varie tappe di una carriera della quale il 2024 si festeggerà il cinquantennale. Da “Signora mia”, brano che venne utilizzato come colonna sonora del capolavoro della Lina Wertmüller “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, a “Il Giardino Proibito” successo internazionale che subito ebbe la traduzione in spagnolo e da lì, infatti, tante fans hanno interagito con noi come “Le Sandritas” direttamente dalla Spagna e anche dal Sud-America e “Gli occhi di tua madre” terza al festival di Sanremo del 1976, dietro a “Come stai, con chi sei”, cantata da Wess e Dori Ghezzi e “Non lo faccio più” eseguita da Peppino di Capri, e ancora “Sei Musica” , Il mio cielo, la mia anima”, “Sarà la nostalgia”, “Primavera” e “Io vorrei”, testi intensi su musica comunicativa, erede di quella scuola genovese, che annovera mostri sacri quali Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Gino Paoli, Luigi Tenco, Sergio Endrigo. L’appuntamento è ora live, nei luoghi deputati, per ritornare a cantare tutti insieme sotto la luna d’estate, i numerosi incroci sonori della nostra vita.