San Severino: si è dimesso il sindaco Giovanni Romano - Le Cronache
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San Severino: si è dimesso il sindaco Giovanni Romano

San Severino: si è dimesso il sindaco Giovanni Romano

Giovanni Romano lascia la fascia tricolore a seguito dell’indagine della Procura di Salerno sulla variante urbanistica approvata 17 anni fa in Consiglio comunale. «Dopo una sofferta e meditata riflessione, non posso che rassegnare le mie dimissioni» così l’ex assessore regionale della Giunta Caldoro dopo la notifica dell’avviso di garanzia che lo vede coinvolto nella vicenda giudiziaria insieme alla famiglia del presidente degli industriali salernitani Mauro Maccauro.

«Nessuna crisi politica è in atto» assicurano i tre capigruppo della maggioranza. Ma «Nonostante le criticità finanziarie dovute essenzialmente alla crisi economica e alla ridotta capacità contributiva di noi tutti – afferma Romano – ma soprattutto appesantiti dai contenzioni dovuti agli espropri avviati saremmo stati in grado di superare le difficoltà così come abbiamo fatto nella delibera di correzione al bilancio d’esercizio 2016 dopo i rilievi del collegio sindacale». Infatti, il collegio sindacale ha espresso parere negativo al bilancio dell’ente. Romano, eletto sindaco per ben quattro volte, vuole evitare qualsiasi ombra sul Municipio dato il suo coinvolgimento in una inchiesta penale. «Sono convinto che il sindaco dev’essere al di sopra di ogni sospetto – puntualizza l’esponente di Fratelli d’Italia – per noi influire negativamente sull’efficacia dell’azione amministrativa». È tra i pochi amministratori pubblici che si dimettono dalla carica per non inficiare l’azione dell’Ente che guidano o del ruolo pubblico che svolgono. Romano vuole affrontare da semplice cittadino il processo, e dice: «Spero che si svolga tutto velocemente poiché ho la necessità di difendere la mia onorabilità rispetto a quanto mi viene contenstato». I reati che vengono contestati al sindaco Giovanni Romani risalgono a 17 anni fa e sono inerenti ad una modifica urbanistica che, secondo la procura del capoluogo, avrebbe abusato dei poteri da primo cittadino per favorire l’ampliamento dello stabilimento della Euroflex di proprietà della famiglia Maccauro.