San Matteo: «Non volevano i non credenti» - Le Cronache
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San Matteo: «Non volevano i non credenti»

San Matteo: «Non volevano i non credenti»

di Brigida Vicinanza

Un Consiglio comunale a tratti spento e ad altri “acceso”. Alcuni temi importanti infatti sono stati oggetto di discussione durante il secondo assise comunale dell’amministrazione Napoli, durane la mattinata di ieri. Argomenti che hanno “covato” tutti per mesi e che sono riusciti a tirar fuori poi in qualche ora i consiglieri dell’opposizione e della maggioranza. Un’opposizione che ci va giù pesante, chiedendo risposte e chiarezza in merito a tante questioni rimaste in sospeso per troppo tempo. San Matteo, Luci d’Artista e qualche “lite” di troppo all’interno delle Commissioni. Una in particolare, quella di lunedì mattina tra Peppe Ventura e Pietro Stasi, che ha avuto la peggio, ma che però ha deciso la via del perdono, dichiarandolo tra i banchi a Palazzo di Città e di mettere nella stanza delle Commissioni consiliari permanenti simpaticamente e per “monito”, la prova della lite: i suoi occhiali, rotti. Una risposta invece che arriva con un mese di ritardo, quella sull’assenza del Gonfalone in processione a San Matteo, affidata prima ad Ermanno Guerra presidente della Commissione Statuto e regolamenti, che non è stato proprio esaustivo in merito alla questione e poi, per forza di cose, affidata alle parole del primo cittadino. “Vergogna”, la parola più usata dal consigliere di opposizione Antonio Cammarota, nell’apostrofare la questione. Già da tempo infatti il Consigliere, presidente anche della Commissione Trasparenza, aveva chiesto delucidazioni in merito con un’interrogazione a risposta scritta, lo stesso giorno della processione: “Poteva semplicemente chiedere scusa, invece l’amministrazione ha deciso di perseverare non rispettando in primis i salernitani”. Ma il primo cittadino Enzo Napoli non ci sta e ha ripagato il troppo silenzio di questi 30 giorni con una spiegazione: “Doveva essere una festa soltanto religiosa e i non credenti non dovevano parteciparvi. Questa è una città laica e dovrebbe esserci pari dignità tra Curia e Comune. Al contrario la scelta inopinata di cambiare la processione è stata della Curia. Non devo chiedere scusa a nessuno, ma se doveva essere religiosa, abbiamo lasciato tutto così e non ci si può lamentare se la festa non c’è stata”. Ma a trovare spazio tra i banchi al secondo piano di Palazzo Guerra anche la pulizia in città e soprattutto il decoro urbano, con un pizzico di ironia sulla presenza dei ratti ovunque. Ironia che probabilmente non piace a Leonardo Gallo, che invita invece a “penalizzare” quei cittadini incivili che rendono la città sporca, nonostante il lavoro che sta impegnando ogni giorno l’assessore di competenza Angelo Caramanno. Ma a tenere banco è sopratutto la questione Luci d’Artista, con il piano traffico e viabilità, tra la speranza che quest’anno possa andar meglio e la paura di rivivere lo stesso incubo e rivedere lo stesso film degli anni scorsi. Dalla proposta di Antonio Cammarota di chiudere al traffico alcune zone soltanto nel weekend e quelle di Santoro, di pensare a dei parcheggi “periferici” e di organizzare quindi meglio un servizio navette, alle proposte che arrivano anche dalla maggioranza con Corrado Naddeo in prima linea, che vede nei quasi 4 milioni di fondi per l’evento anche la manutenzione e la sicurezza, ma che viene bloccato da Sandro Ferrara: “Bisogna dare la possiblità ai salernitani di essere accoglienti, garantendo decoro urbano e sicurezza. Tra manutenzione e vigili urbani quindi, creando anche un’armonia tra cittadini e turisti”. Ma L’assessore De Maio risponde “bocciando” quasi tutte le proposte: “Demagogia, così si creerebbero più problemi rispetto a quelli che già ci sono”.