Salerno, un simbolo del 25 aprile - Le Cronache
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Salerno, un simbolo del 25 aprile

Salerno, un simbolo del 25 aprile

Una piazza Vittorio Veneto gremita ieri mattina in occasione della cerimonia per i 70 anni dalla liberazione nazifascista in Italia. Il 25 aprile nel ricordo di chi per il forte amore per la patria italiana, ha lottato e conquistato la libertà, per il bene del futuro. Tanti giovani e studenti hanno preso parte agli attimi di commemorazione, vivendo per una mattinata pezzi di storia salernitana attraverso i racconti di chi è stato in prima persona protagonista di quei momenti che ha donato la propria preziosa testimonianze e di chi invece ha potuto conoscerli attraverso le storie dei propri antenati. “Salerno è un simbolo, uno dei punti cardine del 25 aprile, per l’operazione Avalanche e perché è stata la capitale per alcuni mesi “ ha evidenziato il vice prefetto Giovanni Cirillo, che ha continuato però con uno sguardo al presente sottolineando un aspetto importante della città, come quello dell’accoglienza agli immigrati: “viviamo quella stessa solidarietà di un tempo anche oggi, che si riscontra con l’accoglienza ai rifugiati. La liberazione riguarda anche il futuro ed in tal senso la nostra comunità continua ad incarnare quegli stessi valori di libertà e democrazia”. Attimi di commozione quindi durante la tradizionale cerimonia, alla presenza dei sindaci dei Comuni della provincia con i gonfaloni, dei rappresentanti delle associazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, con i labari e le bandiere, delle Organizzazioni sindacali che hanno regalato ai presenti messaggi di speranza nel futuro, ma anche ricordo di ciò che in passato ha reso tale il presente. Deposte in seguito le corone d’alloro al monumento ai Caduti ed alla lapide al partigiano, il enente Ugo Stanzione, al cospetto del vice prefetto Cirillo, dell’assessore comunale Eva Avossa, del presidente della Provincia, Giuseppe Canfora che hanno preso parte alla messa in suffragio ai Caduti presso la chiesa del Sacro Cuore. Tra i presenti, anche il deputato Pd Tino Iannuzzi e gli esponenti dell’Anpi. “Il dovere della memoria, il futuro dei diritti”. E’ stato questo quindi lo slogan che ha accompagnato la mattinata della “liberazione”, a seguire infatti il corteo che è partito da piazza Vittorio Veneto, con l’alzabandiera e deposizione di una corona di alloro al monumento dei marinai e il passaggio per il lungomare fino a piazza Sant’Agostino, con la deposizione di corone d’alloro da parte del Presidente della Provincia e delle associazioni partigiane ai piedi della lapide che ricorda le medaglie d’oro della resistenza. Alle 12, in piazza Cavour, infine, il concerto della banda. Brigida Vicinanza