Salerno, «scuole fatiscenti e didattica spezzatino» - Le Cronache
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Salerno, «scuole fatiscenti e didattica spezzatino»

Salerno, «scuole fatiscenti e didattica spezzatino»

Cambiano i premier, cambiano i ministri, cambiano le riforme, ma la situazione della scuola è sempre la stessa. Anche questa volta, purtroppo, l’anno scolastico è stato inaugurato all’insegna della precarietà e dall’inefficienza. I problemi, infatti, sono sempre gli stessi. Solo per citarne alcuni: la mancanza degli insegnanti di sostegno, i tagli alle materie, le classi sovraffollate e gli edifici fatiscenti. Anche e soprattutto qui a Salerno dove negli ultimi anni si è assistito ad accorpamenti di plessi, a scuole in condizioni pietose ed a insegnanti sul piede di guerra. «Le promesse di Renzi non sono state altro che campagna elettorale senza alcun riscontro nella realtà», dichiara Teresa Vicidomini, rappresentante regionale dei Cobas Scuola. «Sono veramente tante le scuole della provincia di Salerno che versano in condizioni deplorevoli. Ormai si pratica una “didattica spezzatino”, con docenti che si trovano a dover insegnare più materie per tappare i buchi. Per non parlare delle aule sovraffollate, situazione che non può non incidere negativamente sull’apprendimento degli studenti. Mancano, inoltre, anche i collaboratori scolastici, sia per le pulizie sia per l’assistenza ai diversamente abili, che si trovano in uno stato di totale mancanza di sostegno materiale». La pubblicazione online di “La buona scuola”, quindi, l’ambizioso piano di Renzi per la riforma e la riorganizzazione della scuola, non è riuscita a placare gli animi. «Non ci si può basare solo su un progetto virtuale», spiega la Vicidomini. «Finché non ci saranno i fondi in finanziaria non è possibile credere ad alcuna promessa. I precari, inoltre, sono molti di più di quelli che dice Renzi, perché ci sono anche precari che in realtà non sono nelle graduatorie e che sta pensando di fare fuori». Sono veramente poche quindi, se non nulle, le speranze per il prossimo anno. Per il 10 ottobre è stato già convocato uno sciopero nazionale e sono previste manifestazioni locali che coinvolgeranno tutto il mondo della scuola, studenti, insegnanti, precari e collaboratori scolastici. I dettagli sulla manifestazione verranno definiti meglio nei prossimi giorni, e così la Vicidomini: «Non c’è più tempo da perdere».

Dalila Pergamo