“Salerno a porte chiuse”, successo in termini di partecipazione - Le Cronache
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“Salerno a porte chiuse”, successo in termini di partecipazione

“Salerno a porte chiuse”, successo in termini di partecipazione

Grande successo in termini di partecipazione, ieri mattina, per “Salerno a porte chiuse”, tenutosi ieri mattina presso il cinema San Demetrio, organizzato dalle associazioni Casa della Sinistra, Cittadinanzattiva Salerno, Primavera Salernitana, Salerno in Comune, Salerno Merita, Semplice Salerno e Sinope THT. A moderare il dibattito il giornalista Luciano Pignataro che ha fatto il punto della situazione su quanto accaduto in città e su quanto sta accadendo, a partire dalla decisione di sbarrare le porte ai giornalisti. Tra i relatori la redattrice di Le Cronache, Erika Noschese che ha parlato proprio del Comune, chiuso alla stampa, del disciplinare redatto dall’assessore Tringali e del silenzio assenso della maggioranza Napoli. Poi, è intervenuto Nello Trocchia, giornalista de Il Domani che ha parlato del sistema Salerno e del legame “intenso” tra il governatore e i suoi figli. Spazio anche all’inchiesta della Procura di Salerno sui presunti appalti truccati grazie al giornalista de Il Fatto quotidiano. Ad aprire il dibattito il video messaggio di Concita Sannino, penna di spicco de La Repubblica. “Da 30 anni cittadini assuefatti ad una vis amministrativa che ha messo in stand bye società civile e giornalismo. Le recenti inchieste giudiziarie, che stanno investendo l’Amministrazione comunale, registrano un silente Pd, probabilmente per incapace lucidità. Le Porte Chiuse del Palazzo di Città alla stampa rimandano un pessimo segnale democratico, da dover assolutamente scardinare”, ha infatti dichiarato la Sannino nel suo intervento. Pignataro ha ricordato che la decisione di chiudere le porte alla stampa altro non è che “una resa da parte di chi millanta e poi non dialoga, per incapacità di reggere il confronto. Eppure la capacità di governare, secondo Gramsci, estrinsecata nel pensare alla successione, che il Presidente De Luca cura, denudando un aspetto umano di paternità: la sistemazione del figlio deputato Piero, collocato ad arte in un altro collegio per la candidatura alle politiche, oltre quello salernitano, dove bocciato dalle urne. Il pensare ad opere faraoniche, errato nel progettare ecomostri”. Trocchia ha ribadito invece che “nessuno si deve prenotare per entrare in Comune Da tempo, nei miei articoli sostengo che l’asservimento del Pd a De Luca, palese! Ognuno omaggia il grande Capo. Un Sistema che dal 1993 fagocita anomalìe, come se il potere s’ereditasse anziché costruirsi! Presidenti di partecipate e tanti altri suoi fedelissimi occupano ruoli e rivestono incarichi. I fedeli del sultano vanno avanti, in barba a chi non fa parte del cerchio magico! Per la Magistratura, credendo che servirsene sia garanzia di credibilità per tale sistema di potere, l’uso salvifico e taumaturgico, fallace opinione!! In passato Nello Masturzi, fedelissimo di De Luca condannato in I Grado, più che mai braccio esecutivo del Governatore, senza che il Pd abbia mai espresso dissenso. Il malaffare in città rimanda ancora ombre nere. L’episodio dell’ex assessore Rosa Egidio Masullo, ha delle tinte quasi eroiche per aver svolto appieno il suo divere Minacciata da un ordigno davanti al suo studio, il Comune non si costituì parte civile. E dopo la sua sostituzione con l’assessore Nino Savastano…ma di che parliamo? Per aver voluto togliere case a boss, che poi furono rese. Savastano fu condannato, poi assolto, ora indiziato…il sistema non è cambiato!”. Iurillo ha invece ricordato il sistema deluchiano di far eleggere sindaco il suo capostaff: “Tante sono le irregolarità, che un sistema basato su una sorta di successione, Mario De Biase, poi Vincenzo Napoli, non dimenticando l’elezione parlamentare di Fulvio Bonavitacola, attuale vicePresidente della Regione, sempre nell’orbita del sultano arbitro di decisioni e scelte politiche per sé…e per i suoi!”. Tra i presenti in sala l’avvocato Michele Sarno, consigliere di Fratelli d’Italia; Elisabetta Barone, leader dell’opposizione a Palazzo di Città; i parlamentari del M5S Nicola Provenza, Andrea Cioffi e Angelo Tofalo; il consigliere Roberto Celano; Francesco Virtuoso, la consigliera pentastellata Claudia Pecoraro; il consigliere Catello Lambiase; Margaret Cittadino, solo per citarne alcuni. Presente anche l’ex sindaco Mario De Biase, che in più occasioni ha contestato l’amministrazione comunale. File rouge di tutto l’evento il sacrosanto rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, la libertà di stampa, ribadita a più riprese tanto tra gli ospiti quanto tra gli interlocutori che hanno più volte evidenziato la necessità di scardinare un sistema che sta portando al fallimento la città di Salerno. “Il Sistema Salerno, un sistema di potere che ha condizionato, al di là degli sviluppi giudiziari e delle sentenze che arriveranno, la vita di una città per più di trenta anni, ha mostrato il suo vulnus con la chiusura delle porte del palazzo di città”, ha dichiarato Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana per la Campania. “La manifestazione, molto riuscita, di questa mattina fa ben sperare. Il nervosismo di chi governa la città, e di chi ha esportato questo sistema in Regione, è sterile e puerile. Non è con la chiususa delle porte ai giornalisti, con un attacco alla libertà di stampa che si possono nascondere cose e fatti. Salerno, la Regione, il Paese nella sua interezza hanno bisogno di una derattizzazione a partire da questi fatti che sono inaccettabili. Sinistra Italiana, che questo sistema lo combatte e lo ha combattuto in tutti questi anni, si augura che questo sia un punto per costruire, al di là delle vicende giudiziarie, una nuova primavera che possa riportare luce ad un territorio ricco di ombre da trent’anni”, ha poi aggiunto Scala.