Salernitani doc: “Un evento che premia le eccellenze” - Le Cronache
Salerno

Salernitani doc: “Un evento che premia le eccellenze”

Salernitani doc: “Un evento che premia le eccellenze”

di Monica De Santis

Tra i Salernitani Doc, che ieri pomeriggio hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, anche Giovanni Fasano, classe 1981, direttore della Siae, figlio dell’onorevole Enzo Fasano e nostro ex collaboratore. Giovanni Fasano, visibilmente emozionato per l’attestazione ricevuta dalle mani dell’ex presidente della Provincia Alfonso Andria ha ringraziato gli organizzatori… “Sono davvero grado al presidente Staglioli per avermi attribuito questo premio. Da salernitano ne sono molto orgoglioso”

“Sono 14 anni che premiamo i Salernitani Doc – spiega Massimo Staglioli – presidente dell’omonima associazione, poco prima di dare il via all’evento – La nostra è una manifestazione che vuole dare un riconoscimento a quanti negli anni si sono distinti e fanno grande il nome di Salerno. A causa della pandemia quest’anno non abbiamo la presenza di salernitani che vivono all’estero, ci siamo dovuti limitare, ma sicuramente questa giornata è un primo segnale di speranza e di ripresa, di un ritorno alla normalità. Il prossimo anno speriamo di poter tornare a svolgere il nostro evento in pieno, premiando anche le eccellenze che vivono fuori dalle mura della Nazione e che sono davvero molte”. Una giornata intensa quella vissuta ieri nel Salone dei Marmi, arricchita dalla musica dell’orchestra degli allievi dell’Istituto Comprensivo Gennaro Barra di Salerno, dove sono stati consegnati ben 87 riconoscimenti ad altrettanti salernitani doc, compreso Monsignor Andrea Bellandi, divenuto oramai a tutti gli effetti un salernitano d’adozione… “Un premio che non so se ho meritato – dice sorridendo l’Arcivescovo della Diocesi di Salerno, Campagna e Acerno – ma comunque mi fa molto piacere riceverlo, in quanto questa è la città che mi ha adottato e sono lieto che la mia presenza qui, a Salerno, sia stata percepita da tutti, come una presenza collaborativa, di aiuto non solo per la Chiesa ma un po’ per tutta la città e per tutta la comunità”.