Doveva essere la giornata del primo abbraccio tra la squadra e la tifoseria dopo la conquista della promozione in Prima Divisione, così però non è stato. Ieri pomeriggio l’Arechi era aperto a tutti per la prima volta in stagione in un giorno diverso dal giovedì proprio perché la società granata voleva dare la possibilità alla tifoseria di esprimere la propria gioia per la promozione insieme alla squadra. Un provvedimento inutile visto che i tifosi presenti erano poco più di sessanta tifosi, per di più abbastanza abbacchiati. Qualche coro, un applauso all’ingresso ed all’uscita della Salernitana dal campo e nulla più. Resta quindi un clima di scarso entusiasmo attorno alla squadra, per la verità difficile da motivare. Storicamente il pubblico salernitano ha sempre celebrato a lungo ed in maniera coinvolgente e calorosa le vittorie dei propri beniamini. Ora invece, per dirla alla Lotito, la promozione in Prima Divisione è passata quasi come un atto dovuto e quindi non degna di essere celebrata. La giornata feriale non ha sicuramente favorito l’afflusso dei tanti tifosi lavoratori, ma di studenti, pensionati e quant’altro nemmeno l’ombra. Il clima in seno alla squadra è sembrato molto disteso. Dagli spogliatoi, prima della seduta, riecheggiava un eloquente “La capolista se ne va”. Poi, dopo il classico discorso di Perrone al centro del campo, l’allenamento è cominciato in un clima di grande distensione e di qualche goliardia. Mattatore al solito è stato Mounard, che con battute e linguacce ha portato un po’ di buonumore. Tra un esercizio e l’altro, il gruppo ha anche avuto modo di organizzare un piccolo scherzo al preparatore atletico Fantoni. Per il resto la giornata è scivolata via serena, con i pochi tifosi presenti intenti più a prendere il primo sole stagionale che ad assistere al blando allenamento della squadra. Unico assente Salam Denè, che è volato addirittura in Spagna per svolgere un periodo di prova con il Rayo Vallecano, terza squadra di Madrid. Per quanto riguarda l’infermeria, hanno lavorato precauzionalmente a parte Ginestra, Guazzo (i due bomber si sono poi scatenati in partitella) e Mancini (a cui un tifoso ha chiesto a gran voce di rinnovare il contratto). Rinaldi ha prima lavorato regolarmente con la squadra svolgendo esercizi fisici, poi non ha partecipato alla sgambata finale in famiglia soffermandosi a bordo campo con uno dei massaggiatori per un lavoro specifico con la palla. A bordo campo, oltre a Susini e Mariotto, si è visto che l’allenatore della Berretti Emanuele Ferraro. In tribuna, con tanto di prole al seguito, c’era lady Molinari che ha festeggiato con una bandierina granata. Grande entusiasmo in squadra, un po’ meno tra la tifoseria che però è decisa a riscattarsi domenica con una maxi coreografia. Meteo permettendo…
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