Salernitana, Moro: "Datemi una maglietta e fatemi giocare" - Le Cronache
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Salernitana, Moro: “Datemi una maglietta e fatemi giocare”

Salernitana, Moro: “Datemi una maglietta e fatemi giocare”
di Marco De Martino
SALERNO. «Promesse non ne faccio, datemi pantaloncini e maglietta e fatemi scendere in campo: è lì che sono abituato a dimostrare quello che voglio»: si è presentato così Davide Moro, nuovo centrocampista della Salernitana -per lui contratto fino al 30 giugno 2017-. Un personaggio che ha subito dimostrato il suo forte temperamento, quello che solitamente mostra agli avversari: «Le mie principali qualità sono la grande determinazione, il furore agonistico e l’umiltà -spiega Moro- ma di certo non sono l’ultimo arrivato. Ho chiuso un libro ricco di soddisfazioni e di bei ricordi che ho scritto ad Empoli e ne ho aperto un altro, spero altrettanto bello, qui a Salerno». Davide Moro è stato una bandiera dell’Empoli, con cui ha collezionato 308 presenze tra serie A, B e Coppa Italia. Il suo addìo, accompagnato da una lettera molto toccante, non è stato però dei migliori: «Era finito un ciclo, ma soprattutto negli ultimi mesi ho sofferto molto dal punto di vista umano. Ero davvero giù, ma ora si è presentata questa grande opportunità che mi regalerà nuovi stimoli e mi spingerà a cercare ancora dei grandi obiettivi». Il centrocampista, che ha appena compiuto 33 anni, non conosce il campionato di Lega Pro, ma ha già pronta la ricetta giusta per calarsi alla perfezione nella nuova realtà: «Dalla serie A alla serie C può esserci una differenza tecnica -afferma Moro- ma in qualsiasi categoria se non dai tutto, se non hai rispetto dell’allenatore e della società, se non hai le palle, sei destinato ad andare giù. Al contrario -prosegue il mediano- se ognuno, in gruppo, si aiuta e contribuisce alla causa nessun risultato è precluso». La Salernitana, pur essendo seconda in classifica, viene da un periodo d’appannamento. Per Moro però questo non è un problema, anzi…: «I momenti negativi ci sono e vanno messi in conto, ed è proprio lì che la solidità e la forza del gruppo devono venire fuori. Io porto con me sempre l’esempio di due stagioni fa -racconta Moro- quando con l’Empoli, dopo due mesi di campionato, eravamo ultimi. Con la forza del gruppo fummo capaci di uscirne, risalire ed arrivare fino alla finale play off con il Livorno. Questa squadra -aggiunge- ha in organico ottimi giocatori che possono fare la differenza anche in categoria superiore, sono certo che ne verremo fuori presto». E proprio del suo nuovo gruppo, Moro ha avuto subito un ottimo impatto: «C’è stata un’accoglienza sincera, con i sorrisi giusti, non quelli finti e di circostanza. Mi sono soffermato con Calil, il quale mi ha chiesto dopo ho preso casa, e con Pestrin che era alle prese con l’acciacco al ginocchio. L’ho rincuorato. Ho avuto un buon impatto -sottolinea Moro- anche con il mister e con il centro sportivo». Proprio Menichini, e proprio a causa dell’assenza di Pestrin, potrebbe decidere di mandarlo subito in campo domenica con il Martina: «L’ho detto prima, io sono pronto. Di certo non ho i novanta minuti nelle gambe, ma mi sono sempre allenato, sono integro e pronto a dare subito il mio contributo. Il ruolo? Quello per me -spiega Moro- non è mai stato un problema, sono pronto a giocare anche in porta se il mister me lo chiedesse». Moro quindi si candida subito per una maglia da titolare, anche perché il neo granata non vede l’ora di giocare davanti al pubblico dell’Arechi: «Ricordo quando nel 2004 giocai da avversario con l’Empoli di Somma. Quando guardai la curva sud rimasi a bocca aperta. Non esistono palcoscenici del genere in giro. Mi hanno chiamato Vannucchi, Balli e Tosto -conclude Moro- i quali si sono molto raccomandati e mi hanno detto tutti la stessa cosa: quella curva ti mette le ali ai piedi. Io sono pronto a volare con loro». La Salernitana ed i suoi tifosi hanno trovato un nuovo guerriero, Davide Moro.