Salernitana, è ora di cambiare registro - Le Cronache
Salernitana

Salernitana, è ora di cambiare registro

Salernitana, è ora di cambiare registro

di Enzo Sica

SALERNO. Tre passi indietro come il gambero per questa Salernitana che non riesce a far quadrare il cerchio. E la sconfitta di Avellino (la terza in quattro partite giocate) fa suonare il classico campanello d’allarme per una squadra che fino a qualche giornata fa sembrava alla parte sinistra della classifica e che oggi, ad una giornata dal termine del girone di andata, si ritrova in piena zona . Incredibile ma vero. La bella reazione avutasi con l’arrivo di Alberto Bollini in panchina si è praticamente vanificata al Partenio-Lombardi con una prestazione scialba nel primo tempo, veemente nella ripresa ma che npon è bastata per portare a casa punti preziosi. Quello che più è emerso dalla sconfitta di Avellino è stata la predisposizione della squadra in campo. Il 4-3-3 di Alberto Bollini, orfano in attacco di Coda e in difesa di Bernardini ha sofferto molto i verdi di casa che, diciamolo subito per motivi di obiettività, non erano dei imbattibili. Tutt’altro. Una squadra, quella di Novellino, che troverà difficoltà nel raggiungere la sponda salvezza proprio perchè ha qualità differenti, in negativo, rispetto ai granata. Ma da dove partono gli errori del tecnico e soprattutto quali sono quelli della squadra. Diciamo che si dividono a metà anche se, giocare per l’ennesima volta in dieci uomini, come era già successo nella partita contro il Carpi la settimana prima, non aiuta certamente ad avere o trovare quella lucidità che in certi frangenti potevano fare la differenza. Primo tempo regalato, due gol sul groppone, con un uomo in meno, Beh, crediamo che nessuno avrebbe potuto scommettere molto sulla squadra granata. Ed ecco gli errori del tecnico che emergono perchè l’impiego del portoghese Joao Silva nel tridente offensivo non ha inciso proprio per niente, che lo stesso Improta che all’inizio di stagione sembrava un ora sta mordendo il freno. Insomma con Donnarumma in attacco dall’inizio forse la partita sarebbe stata scritta in un altro modo. Ma queste sono supposizioni che non trovano riscontro come quelle del centrocampo dove Ronaldo che dovrebbe essere il play, il regista, colui che illumina il gioco, non riesce proprio ad emergere ed il solo Busellato che canta e porta la croce non è certamente un regista visto che cattirando una quantità industriale di palloni non può certamente vere la lucidità per impostare il gioco. Ma resta Rosina, si potrebbe obiettare. E vero ma il fantasista predica anche lui nel…deserto. Fascia destra presidiata bene, pronto a sacrificarsi per la squadra (lo fa sempre bene con tanto spirito di abnegazione) ma non si può pfretendere tutto da lui. Dunque bisogna cambiare registro. Se questa squadra ha 21 punti e i problemi ci sono. E sono tanti visto che questa squadra ha preso ben nove gol su palle inattive. Incredibile ma vero. Anche ad Avellino si è ripetuto lo stesso refrain. Marcature sbagliate? Certo. Perchè anche al Partenio si è visto di tutto e di più come in occasione del primo gol dell’avellinese Jdayi marcato dal Vitale che non ha potuto impedire al calciatore molto più alto di lui di staccare e segnare di testa. Ma anche sul secondo c’è uno sbaglio del marcatore granata. Quelle delle palle inattive sono cose che si discutono all’inizio della gara. Quindi ecco come le disattenzioni sono davvero dietro l’angolo. Forse per imperizia e grande sufficienza. Ma una squadra come la Salernitana non se lo può permettere. Altrimenti rischia di fare . Un’ultima annotazione sul comportamento del direttore di gara palermitano Abisso (siciliano come Saia contro il Carpi). Abbiamo già evidenziato in altre circostanze come la categoria di arbitri che ci sono in serie B non raggiunga la sufficienza. La direzione di Abisso lo conferma in pieno. L’espulsione di Mantovani è l’ennesimo esempio che qualcosa non va. Se si manda fuori un calciatore per due falli davvero veniali nei primi 45 minuti, allora c’è qualcosa che non va. Se poi si voglia con l’allontanamento dal campo dell’avellinese Belloni nel secondo tempo (anche in questo caso espulsione per due falli non da giallo) si commette un doppio errore. Come quello commesso da Abisso. Insomma al di là di ogni vittimismo la società granata ha l’obbligo di farsi sentire nei piani alti della Federazione. Non si chiede niente di più. Ma solo coerenza e soprattutto equlibrio nelle direzioni arbitrali che ai granata sono costate diversi punti. E scusate se è poco.