Salernitana: cosa va, cosa non va - Le Cronache
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Salernitana: cosa va, cosa non va

Salernitana: cosa va, cosa non va

di Fabio Setta

Pochi minuti gli sono bastati per entusiasmare i tifosi granata, accorsi in 200 a Lagonegro solo per applaudirlo. L’attesa era tutta per lui e Pasquale Foggia ha risposto presente. Appena entrato si è procurato il rigore poi realizzato da Grassi e ha regalato qualche altra magia, lasciando intravedere tutto il suo potenziale. Pasquale Foggia in poco più di venti minuti ha conquistato Salerno che vede in lui il calciatore in grado di riportare i granata in serie B. Bene Foggia, ma molto bene anche Volpe, l’altro volto nuovo impiegato dal primo minuto nel 4-3-3 scelto da Sanderra. Un Sanderra che ha rimediato anche qualche fischio dai tifosi che non hanno apprezzato alcune scelte. Una partita comunque con poche emozioni, tutte, nella ripresa e decisa solo da due calci piazzati: Ginestra su punizione e appunto Grassi su rigore.
Cosa va. Sicuramente la linea difensiva, sempre tenendo conto del valore dell’avversario, ha mostrato segnali di crescita. Positiva la prova di Tuia, bene anche nel secondo tempo Sbraga, che ha dimostrato personalità e Nalini, giocatore davvero interessante. Bene nel complesso la squadra nel secondo tempo, quando Sanderra ha schierato gli uomini nei ruoli giusti nel 4-3-3. Grassi, Gustavo, che ha sprecato una grande occasione e poi Foggia hanno il passo e le caratteristiche per giocare in questo modo. E’ piaciuto per determinazione anche Nalini.
Cosa non va. La scelta di Ginestra esterno destro nel tridente è stata imbarazzante. Il cobra non può certo giocare in quella zona del campo, così lontano dalla porta. Non ha il passo e soprattutto è una prima punta. A fine gara Sanderra ha detto che “con il sacrificio ogni giocatore può giocare ovunque”. Maluccio anche Zampa, anche lui fischiato dai tifosi. Troppo scolastico. Al di là della stima di Lotito il giocatore ex Lazio deve maturare e ha bisogno di giocare. Forse non a Salerno. Nel primo tempo la manovra è stata lenta e confusa, con Ginestra e Mounard serviti poco e male e Guazzo che sembra ancora lontano dalla forma migliore.

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