Ruggi, sindacati sul piede di guerra: «De Luca venga ma senza scorta» - Le Cronache
Attualità sanità Salerno

Ruggi, sindacati sul piede di guerra: «De Luca venga ma senza scorta»

Ruggi, sindacati sul piede di guerra: «De Luca venga ma senza scorta»

Erika Noschese

Assumere figure professionali, a partire dagli inferimieri fino ad arrivare agli Oss. E’ questa, in sintesi, la richiesta dei segretari Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte, rispettivamente segretari provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl che ieri mattina hanno tenuto un incontro per denunciare la situazione in cui versa l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona. Il nosocomio locale, infatti, versa in uno stato di immobilismo, nonostante l’obbligo di attivare le stabilizzazioni imposto dalla Regione Campania con circolare del 13 luglio. Ad oggi, però, nulla è cambiato ed i segretari provinciali chiedono «un atto di coraggio alla gestione dell’ospedale di Salerno perché rappresenta l’eccellenza in provincia di Salerno per quanto riguarda la sanità e i cittadini della provincia di Salerno certamente non sono di serie B, hanno necessità di avere una sanità di alto ordine, per ciò c’è bisogno di assumere e superare quest’immobilismo da parte della dirigenza che latita, pensa ma la gente ha bisogno di risposte ai propri problemi di salute», come ha dichiarato Lorenzo Conte, segretario Uil Fpl Salerno. «Al Ruggi denunciamo una situazione di immobilismo di quest’azienda che non sta facendo niente per poter reclutare personale, soprattutto infermieristico e Oss. E’ un’azienda ormai allo sbando, manca il personale e abbiamo file enormi al pronto soccorso. Un pronto soccorso in cui stanno camminando a sei persone per volta: è una vergogna», ha invece detto Pasquale Addesso, segretario provinciale Cgil Fp. Diversi infatti sarebbero gli infermieri vincitori di concorso poi non assunti al Ruggi che porta poi ad un abuso di straordinario poiché, con il personale in ferie, al pronto soccorso i medici sono costretti a turni massacranti, senza contare i tagli ai posti letti o gli accorpamenti dei reparti quali oncologia ed ematologia così come medicina d’urgenza e medicina generale. Sono circa 2.400 i precari che andrebbero stabilizzati anche in virtù delle disposizioni da parte della Regione Campania tanto che i sindacati chiedono ora un concorso esterno per favorire le assunzioni. «Non è impossibile assumere tant’è vero che ci sono varie norme che determinano la possibilità di integrare gli organici con i giovani. La scelleratezza che sta facendo l’azienda, rispetto ai giovani di 23/24 anni che avendo vinto concorsi sono costretti ad andarsene via per la loro incapacità ad interpretare il momento, è veramente al limite. Noi vorremmo che De Luca la finisse di fare proclami perché la sanità, specialmente nel suo territorio, è veramente allo sfascio: è gestita, specialmente nell’azienda ospedaliera universitaria, da persone che non muovono nulla. Sembra che stiano a guardia di un bidone vuoto e non hanno nessuna volontà di riempirlo di contenuti veri che riguardano programmazione, efficienza organizzativa, mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e miglioramento della qualità assistenziale. Non fanno nulla», ha spiegato il segretario provinciale Cisl Fp Salerno, Pietro Antonacchio.