Roccadaspide, porta della Val Calore: “Puntiamo sul turismo di prossimità” - Le Cronache
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Roccadaspide, porta della Val Calore: “Puntiamo sul turismo di prossimità”

Roccadaspide, porta della Val Calore: “Puntiamo sul turismo di prossimità”

di Erika Noschese

Roccadaspide, alle porte della Val Calore, punta tutto sul turismo di prossimità, sperimentando – con grande successo – proprio lo scorso anno, con i piccoli comuni covid free che hanno attirato turisti e visitatori provenienti da tutta la provincia di Salerno. Lo ha confermato il sindaco Gabriele Iuliano, protagonista della puntata di questa settimana di Gusto Italiano, voluto fortemente dalla Claai di Salerno – in collaborazione con Le Cronache – per far conoscere le prelibatezze enogastronomiche di tanti paesi in provincia di Salerno e valorizzare attività commerciali e artigianali. Sindaco, Roccadaspide porta della ValCalore e con il periodo estivo si punta ad una rinascita dopo la delicata fase dell’emergenza covid… “Si, sicuramente. Le condizioni sono fortemente e radicalmente cambiate rispetto allo scorso anno; ci si avvia verso una ripresa incoraggiante, che fa ben sperare. Su questo turismo cosiddetto corale già lo scorso anno si è registrata una presenza molto significativa all’interno del Cilento e, in particolar modo, delle nostre aree interne con strutture full. A maggior ragione, quest’anno, ci immaginiamo che queste condizioni possano maggiormente affermarsi anche perché c’è stata una riscoperta molto forte di queste località, paesaggi, aree che naturalisticamente, paesaggisticamente e per la qualità della vita offrono tantissimo. Io sono certo che da quest’anno si ripartirà alla grande, noi abbiamo una particolare vocazione per garantire che questa forma di turismo possa definitivamente prendere piede perché la richiesta esiste e dobbiamo lavorare affinché le condizioni di accoglienza e investimento che si stanno mettendo in campo per creare forme di accoglienza adeguate; Roccadaspide, in questo senso, è al centro di un progetto di sviluppo significativo, la cosiddetta porta del Cilento per far sì che da qui possa muoversi una presenza stabile che si dirami in tutta la Valle del Calore, le grotte di Castelcivita, le gole di Felitto, i monti Alburni per passare dal monte Cervati e tutte le bellezze di questi borghi come Roscigno vecchia. Io sono convinto della bontà di questa idea progettuale che vede una comunione di intenti: anche altri amministratori si stanno adoperando per sperimentare percorsi ciclabili con comuni vicini per creare proprio una serie di percorsi che potranno essere apprezzati. Proprio a ridosso del nostro cento storico si può immaginare un albergo diffuso per creare le condizioni di accoglienza che si combinano con la possibilità di apprezzare le eccellenze enogastonomiche di queste aree: olio, cucine, qualità del marrone con tutte le sue varianti in una cucina innovativa e di qualità con le eccellenze note. Ci sono una serie di fattori che se sostenuti e combinati possono creare le condizioni per una crescita turistica”. Cosa si aspetta per l’estate 2021? “Noi qui facciamo d’estate questa grande manifestazione in cui si esaltano le eccellenze enogastronomiche con quasi 40 taverne che espongono le eccellenze in questo festival dell’Aspide. Si tratta di una manifestazione innanzitutto canora, con circa 20mila persone presenti, concerti gratuiti. Mettere insieme questo aspetto artistico con l’enogastronomia e le nostre eccellenze è stato il filo conduttore degli anni passati; la pandemia ha rallentato questo percorso, lo scorso anno e anche quest’anno non potremo godere di una piena autonomia di azione ma intorno a questo grande evento di rilievo, noi vogliamo costruire forme di accoglienza. Veramente ci sono le condizioni per costruire percorsi virtuosi. La pandemia ha fatto comprendere un valore: il fatto che noi viviamo realtà positive da un punto di vista sociale, della qualità della vita e nel momento in cui c’è stata questa riscoperta, con un boom di presenza in queste aree covid free, questo ha innescato meccanismi virtuosi di stabilizzazioni e il fenomeno dello sviluppo delle aree interne per contrastare lo spopolamento può essere sostenuto e contrastato alla luce di questa esperienza negativa. Tanta gente ha scelto di trasferirsi in queste aree perché la qualità della vita è diversa, c’è questa socialità positiva, condizioni di serenità e questo può essere un modo per incentivare le persone a ripopolare questi borghi per vedere una qualità della vita diversa. Noi, in questo, abbiamo l’idea di strategia e attrattività perché stiamo immaginando di trasformare in piano normativo dei piccoli comuni forme di incentivazione fiscale per chi sceglie di vivere in questi comuni e da questo punto di vista lavoriamo ad una fiscalità di vantaggio per permettere alle persone di fare una scelta di vita, grazie anche allo smart working.