Rivoluzione Cstp, pregi e difetti. Bocciato Cascone - Le Cronache
Attualità

Rivoluzione Cstp, pregi e difetti. Bocciato Cascone

Rivoluzione Cstp, pregi e difetti. Bocciato Cascone

 

di Marta Naddei Capolinea inadatti o ancora da definire, percorsi troppo lunghi, ostacoli da rimuovere, frequenze troppo scarse in zone molto popolose, suggerimenti di vario genere su stallo dei veicoli e mezzi da utilizzare a seconda dell’utenza. Un prospetto analitico, nel quale vengono segnalati pregi e difetti di tutte le linee (direttrici e navette di quartiere) che andranno a comporre il definitivo piano di rimodulazione del servizio urbano del Cstp che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo 15 settembre, ovvero in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico. Dopo giornate intere trascorse a bordo di alcuni bus per verificare la fattibilità della nuova organizzazione del trasporto pubblico in città, sindacati e dirigenza aziendale hanno buttato giù una serie di osservazioni presentate poi al Comune di Salerno – che, grazie all’aiuto dell’ex direttore di esercizio del Cstp Alberto De Sio, ha stilato il piano originario – al fine di giungere ad una soluzione condivisa. Diversi gli accorgimenti che dovrebbero essere apportati e i suggerimenti che vengono dati agli uffici tecnici del Municipio per il ridisegno del piano in un’ottica maggiormente funzionale: «alcune zone popolose, oggi servite con frequenza elevata verranno servite con tempi decisamente più diradati (es. S.Eustachio)» – si legge nella nota di sindacati e azienda. Per quanto riguarda alcune zone, invece, l’interscambio con le direttrici principali non viene garantito, come ad esempio, il capolinea in via Costantino l’Africano. «E’ importante – sottolineano ancora – evitare sovrapposizioni tra le tre direttrici», mentre «alcuni percorsi definiti “navette di quartiere” hanno lunghezze eccessive». Dopo le prove su strada, il Cstp ha invitato il Comune a «valutare l’interscambio tra le linee di portata e le navette per sminuire i disagi e le abitudini dell’utenza». Per quanto riguarda le tre direttrici (2 – 5 – 11) è stato sostanzialmente osservata la necessità di un aumento delle percorrenze alla luce del gran numero di viaggiatori che confluisce dalle navette di quartiere, mentre per quel che concerne i capolinea sono ancora tutti, o quasi, da valutare. Il discorso, soprattutto per l’aspetto delle aree di stazionamento, si complica per quel che concerne le navette di quartiere: in più di un caso il capolinea è ritenuto inadatto alle esigenze del servizio, a quelle dell’utenza e perfino a quelle delle maestranze a causa dell’assenza di adeguati servizi igienici in zona. Ognuno dei capolinea, poi, avrà necessità di essere dotato di apposite pensiline e di segnaletica orizzontale e verticale laddove non vi fossero. Problemi anche in relazione ad alcuni percorsi individuati dagli uffici del Comune di Salerno. In particolar modo, sindacati e azienda – dopo le prove su strada da parte dei conducenti incaricati – hanno riscontrato poca chiarezza nel percorso della navetta di quartiere SA8 che dovrà servire la tratta Stazione - Centro Sociale di Salerno: qui, da evitare, sarebbe il passaggio – al ritorno – in piazza Ferrovia. Modifiche di percorso che dovrebbero interessare anche la navetta SA11 che collegherà il Teatro Verdi a via Ligea: nel periodo estivo e durante l’attracco delle navi da crociera, il veicolo utilizzato, di piccola capienza per servire via Monti, risulta essere inadatto. Una tratta che, in compenso, potrebbe essere coperta dalla linea 2. E a tal proposito, anche alla luce dell’esigenza di servire anche parte del centro storico, parti sociali e Cstp hanno proposto che resti inalterata la linea 43 già esistente. Le principali perplessità sono però tutte riservate alle linea SA12 che dovrebbe coprire la stessa tratta (Fuorni – Ostaglio – Mercatello) oggi effettuata dalla linea 42. In primis è la stessa lunghezza del percorso (pari a 21 km) che andrebbe ad influire negativamente sulla frequenza stessa della linea che risulterebbe poi inadatta alle esigenze dell’utenza servita. Insomma, qualcosa da cambiare c’è ancora e il tempo stringe. Nel corso di questi giorni comunque, azienda, sindacati e Comune di Salerno stanno tenendo una serie di incontri proprio atti a risolvere le questioni inerenti il piano di riprogrammazione dei servizi e probabilmente questo comporterà anche uno slittamento della data di avvio del nuovo assetto. Intanto, per la prossima settimana, sarebbe già stata fissata una riunione per discutere dei nuovi turni di lavoro.