Rivivono il Longobardi nel centro storico di Salerno - Le Cronache
Cronaca

Rivivono il Longobardi nel centro storico di Salerno

Rivivono il Longobardi nel centro storico di Salerno

Principatus Salerni, l’Incoronazione del principe, II edizione. Nel Complesso Monumentale di San Pietro a Corte e Santa Maria de Lama si è rievocato con dibattiti e musica Siconolfo

Di AMBRA DE CLEMENTE

Un sabato ricco per il cartellone degli eventi culturali su Salerno organizzati dall’Associazione Gruppo Archeologico Salernitano e dalla sua sezione giovanile: Gens Langobardorum nata da quattro anni per rievocare e rivivere la storia longobarda dell’VIII- IX secolo attraverso avvenimenti, riti, mestieri e personaggi legati alla storia del territorio salernitano. Riporto le parole del Cronicon Salernitano, cap 79, X secolo d.C.: “ Con il consenso di Dio attraversando il mare con le acque tranquille, giunsero felicemente a Salerno e proclamarono principe Siconolfo”. La miniatura dell’Incoronazione del principe Siconolfo da parte dei due angeli raffigurata dai grafici sulle brochure ci riporta nel IX secolo a. C. Dopo l’apertura dei banchi didattici da parte di Gens Langobardorum e l’associazione Benevento Longobarda alle ore 10.00 con orario continuato fino alle ore 19.30; inizia la conferenza, nella cornice preziosa della Confraternita di santo Stefano, con l’eco delle parole di Paolo Peduto ed i ricordi degli scavi a San Pietro a Corte ; “Alcuni aspetti della Salerno longobarda”, frutto di un Medioevo ormai scavato e riscavato, riletto e valorizzato in anni di gestione del Monumento e per il suo inserimento nelle vie Longobarde d’Europa. Felice Pastore, direttore del Gruppo Archeologico Salernitano puntualizza il valore delle terme romane di età flavio-traianea nella stratigrafia dell’ipogeo di San Pietro a Corte contro ipotesi errate della presenza di una domus dioclezianea. I primi scavi del professore Peduto furono affiancati da Matilde Romito che dopo un suo libro : “Salerno romana” ricostruì l’antico accesso delle Terme nella Rivista degli Studi Salernitani. Gianluca Cicco ha puntualizzato la storia del IX secolo e del passaggio storico da Sicone, Siconolfo e Sicardo, la divisio Ducatis, la fine dei Sicardi: Il principe di Salerno Siconolfo incoronato( 851) per Benevento e Salerno; fratello di Sicardo, è succeduto a Radelchi ( 839) il tesoriere che si appropriò del trono entrando in guerra con Sicardo. L’intervento franco del 849 pose fine alla contesa con la divisio ducatis.   La chiusura sulla storia della miniatura da parte della Dottoranda Annalisa Vitolo allieva della Zanichelli, e del Colleggio di Poitiers ci ha illuminato con la rilettura del codice Cavense n. 4, e del Vaticanus 501. Le immagini dei codici si imprimono nella memoria dando un volto a Frea, Gambara, Wotan. Gli animalisti potrebbero protestare contro l’uccisione del capretto, ma la memoria nel medioevo veniva registrata sul supporto pergamenaceo. Facciamo luce sull’Origo Langobardorum grazie al prezioso codice miniato giunto in Puglia da Benevento, prima di arrivare a Cava, come donazione secondo gli studi di Cristina la Rocca. Trasmettere il potere e glorificare la nazione in crisi era l’obiettivo del codice miniato per la dottoressa Vitolo. Nel pomeriggio il coro santa Cecilia con un concerto di musica sacra beneventana, diretto da Mons. Don Lupo Ciaglia, Arcidiocesi di Benevento, è stato ospitato nella cornice di San Pietro a Corte. A seguire nella cornice di santa Maria de Lama la rievocazione storica ci ha riportati all’anno 849 d. C. con l ‘Incoronazione di Siconolfo, primo principe longobardo di Salerno.