Ritonnaro è pronto a mollare il Crescent - Le Cronache
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Ritonnaro è pronto a mollare il Crescent

Ritonnaro è pronto a mollare il Crescent

di Andrea Pellegrino Inizia a sgretolarsi sotto il peso del Crescent la società che ha acquisito i diritti edificatori della mezza luna di Bofill, attualmente sottoposta a sequestro da parte della Procura di Salerno. La Crescent srl, infatti, rischierebbe seriamente di perdere una delle sue componenti: ossia la Ritonnaro costruzioni, pronta ad abbandonare la Rcm di Rainone, impresa capofila della società che sta costruendo l’opera di Santa Teresa. A pesare sulla scelta di Ritonnaro ci sarebbe la lunga sospensione dei lavori causata dall’inchiesta della magistratura, sfociata poi con il sequestro dell’opera e con il rinvio a giudizio di 23 persone, sindaco De Luca compreso, accusate a vario titolo di abuso d’ufficio e reati ambientali, nonché di lottizzazione abusiva. Ma per la Crescent srl – dunque le imprese che compongono l’Ati vincitrice dell’appalto (Rcm costruzioni, Ritonnaro costruzioni e Favellato spa) – oltre all’impossibilità di proseguire i lavori fino alla decisione dell’autorità giudiziaria, ci sarebbero costi giornalieri da sostenere, compresi gli eventuali mutui accesi nei vari istituti di credito. Insomma a quanto pare da parte delle imprese ci sarebbe l’impossibilità di mantenere il cantiere chiuso nel mentre aumenterebbero le spese. Così pare che da parte della Ritonnaro ci sia l’intenzione di abbandonare la Crescent srl e quindi la realizzazione dell’opera di Bofill. Inoltre, allo stato, ancora non ci sarebbe l’istanza di dissequestro. Non fosse altro che attualmente il nuovo Pua – approvato all’indomani delle prescrizioni imposte dal soprintendente Gennaro Miccio, che in Consiglio di Stato si era visto annullare le precedenti autorizzazioni paesaggistiche – si è fermato solo in giunta e ancora deve passare al vaglio del Consiglio comunale, in attesa della presentazione delle osservazioni il cui termine scadrà il prossimo 14 gennaio. Il tutto mentre la delibera sarebbe già stata portata all’attenzione del Tar da parte di Italia Nostra e No Crescent. Solo dopo l’approvazione dell’aula consiliare, potrebbe essere formalizzata la richiesta di dissequestro del cantiere. Poi la parola passerà comunque all’autorità giudiziaria. Ad inizio febbraio c’è la prima udienza della maxi inchiesta dopo il rinvio dello scorso 23 dicembre a causa di un difetto di notifica all’ex soprintendente Giuseppe Zampino.

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