Riforma porti, via libera dal Cdm. Salerno va con Napoli - Le Cronache
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Riforma porti, via libera dal Cdm. Salerno va con Napoli

Riforma porti, via libera dal Cdm. Salerno va con Napoli

Via libera dal Consiglio dei Ministri la riforma dei Porti. Sono 57 i porti di rilevanza nazionale che vengono riorganizzati nelle nuove 15 Autorità di Sistema Portuale, centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori, ovvero nei porti definiti `core` dalla Comunità Europea. Nella riforma Salerno sarà accorpato con Napoli. L’escamotage per salvare Salerno almeno per 18 mesi sarà una richiesta specifica che dovrà presentare il Governatore De Luca.

Sono 57 i porti di rilevanza nazionale che vengono riorganizzati nelle nuove 15 Autorità di Sistema Portuale, centri decisionali strategici con sedi nelle realtà maggiori, ovvero nei porti definiti `core` dalla Comunità Europea.

 

Queste le Autorità di sistema portuale relative agli ambiti: Mar Ligure Occidentale, Mar Ligure Orientale, Mar Tirreno Settentrionale, Mar Tirreno Centrale, Mar Tirreno Meridionale Jonio e dello Stretto, Mare di Sardegna, Mare di Sicilia Occidentale, Mare di Sicilia Orientale, Mare Adriatico Meridionale, Mar Jonio, Mare Adriatico Centrale, Mar Adriatico Centro Settentrionale, Mare Adriatico Settentrionale, Mare Adriatico Orientale.

Rispetto agli attuali 113 procedimenti amministrativi, svolti da 23 soggetti, il decreto prevede l`istituzione di due sportelli che, si legge, “abbasseranno drasticamente i tempi di attesa”, lo Sportello Unico Doganale per il Controllo sulla merce, che già si avvale delle semplificazioni attuate dall`Agenzia delle Dogane, e lo Sportello Unico Amministrativo per tutti gli altri procedimenti e per le altre attività produttive in porto non esclusivamente commerciali. Inoltre “semplificazioni sulle modalità di imbarco e sbarco passeggeri e misure di snellimento delle procedure e innovazione amministrativa per l` adozione dei Piani Regolatori Portuali”.

L`Autorità di Sistema Portuale sarà guidata da un board snello, ristretto a poche persone, da 3 a 5, il “Comitato di gestione” con il ruolo di decisore pubblico istituzionale. Il Comitato di gestione è guidato da un presidente manager, di comprovata esperienza nell`economia dei trasporti e portuale e con ampi poteri decisionali. Viene scelto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti d`intesa con la Regione o le Regioni interessate dall`Autorità di sistema. Rispetto ai precedenti Comitati Portuali, con limitata capacità decisionale, “si passa da circa 336 membri a livello nazionale si passa a circa 70 persone a livello nazionale che agiranno con più efficacia”. I rappresentanti degli operatori e delle imprese faranno parte, invece, degli “Organismi di partenariato della Risorsa Mare con funzioni consultive: potranno partecipare al processo decisionale, non potranno più votare atti amministrativi. Per garantire la coerenza con la strategia nazionale verrà istituita una “Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale”, istituzionalizzata e presieduta dal Ministro, vi sarà una programmazione nazionale delle scelte strategiche e infrastrutturali, fino a definire un Piano regolatore portuale nazionale.