Riflessioni sulla festa del I Maggio - Le Cronache
Attualità

Riflessioni sulla festa del I Maggio

Riflessioni sulla festa del I Maggio

Il giorno in cui si celebra la festa dei lavoratori, lo vivo con l’orgoglio di chi sa di avere l’onore e la responsabilità di formare menti e uomini di buona volontà

Di Maria Pitacoro

I miei studi mi hanno insegnato ad essere rigorosa, ad analizzare il problema sotto diverse angolazioni e a costruire la soluzione con determinazione e non senza patimenti. Così, ho osservato i miei alunni e sono giunta ad un risultato che l’esperienza ha confermato : l’alunno vuole essere al centro delle  lezioni. Tale necessità mi spinge a dedicarmi a loro per gran parte della giornata e per tutti i giorni della settimana, compresa la domenica, nell’intenzione di produrre azioni didattiche che possano arrivare anche all’alunno seduto all’ultimo banco e con carenze disciplinari specifiche. Mi dedico alla realizzazione di progetti formativi per alunni con diverse abilità di apprendimento, dando fiducia alle famiglie. Con senso del dovere, continuo ad aggiornarmi per essere un collante tra l’istituzione scolastica e il mondo del lavoro e dell’università e partecipo agli incontri periodici  con i miei stimati colleghi, per monitorare l’efficacia della nostra azione didattica.  Tutto ciò è parte del lavoro del Docente. La grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo non ha fermato il  Liceo R. Caccioppoli di Scafati, dove un esercito di professionisti si è unito, facendo sforzi ulteriori, nel comune obiettivo di garantire agli studenti un ponte solido  di conoscenze  e di riferimenti umani. La didattica a distanza, peraltro, non ci ha colti  del tutto impreparati, in quanto  già usata in esperienze  altrettanto drammatiche, per garantire pari opportunità di studio ad alcuni dei nostri  studenti affetti da malattie oncologiche. Il 1° maggio, giorno in cui si celebra la festa dei lavoratori, lo vivo con l’orgoglio di chi sa di avere l’onore e la responsabilità di formare menti e uomini di buona volontà, poiché la conoscenza può modificare in meglio il carattere di un allievo e il suo destino.

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