Rapina di via Botteghelle, Giovanni Lamberti: «Se potessi andrei via da Salerno» - Le Cronache
Primo piano

Rapina di via Botteghelle, Giovanni Lamberti: «Se potessi andrei via da Salerno»

Salerno ritorna ad essere violenta. «Se potessi me ne andrei, ma altrove forse sarebbe lo stesso» Giovanni Lamberti esercente di via Botteghelle. Erano le 19 di venerdì quando tre giovani incappucciati sono entrati nel suo negozio, da qui in poi la scena è uguale a quella vissuta, purtroppo tante volte da altri commercianti. I tre giovani che cacciano una pistola e un coltello e intimano all’uomo dietro la cassa di consegnargli l’incasso della giornata, e dopo aver avuto la somma di denaro scappano trai vicoli del centro storico. «E’ un periodo che episodi di questo tipo sono aumentati – continua Giovanni Lamberti – non mi sento di incolpare le forze dell’ordine o le istituzioni, i tagli hanno riguardato tutti anche loro. I rimedi dovrebbero essere presi a livello nazionale, poiché è assurdo che chi viene preso oggi dopo due giorni è di nuovo fuori». Le modalità di rapina sono cambiate, prima si cercava il grande incasso, ora si tira avanti alla giornata: «Prima mi ricordo che i rapinatori venivano a cercare il grande colpo, ed esercizi commerciali come le mercerie non venivano toccate, ora invece si va a cercare anche la cento euro. Ho chiesto agli altri esercenti della zona la possibilità di chiudere tutti insieme, così da non lasciare nessuno da solo. Le telecamere agli accessi del centro storico ci sono, ma le vie laterali non vengono controllate, gli uomini delle forze dell’ordine non possono essere posizionati ad ogni angolo della strada, perché le unità sono quelle». La vigilanza privata, può poco e niente: «Anche le ronde notturne da parte delle agenzie private poco possono contro questo fenomeno, poiché, i rapinatori arrivano quando il negozio sta per chiudere, le ronde, invece, iniziano a serrande abbassate». Salerno situazione difficile, ma non difficilissima: «Mi rendo conto che ci sono altre città della provincia e non solo, che sono interessate da un fenomeno criminoso peggiore del nostro, però ovviamente si dovrebbe fare qualcosa per contenere la nostra situazione e non farla degenerare». Mantenere l’attenzione alta e credere che tutto possa ritornare a situazioni più rosee: «Dobbiamo riuscire a fare in modo che episodi come il mio non finisca nel dimenticatoio, solo così si può riuscire a non far calare il clamore di questi giorni». Una possibile soluzione sarebbe quella di intensificare controlli e retate, la collaborazione con le forze dell’ordine fa paura: «Un modo per ridurre drasticamente il numero delle rapine, sarebbe intensificare i controlli a chi si sa che vive d’espedienti, con maggiori retate si ridurrebbero il numero di rapine. Collaborare con chi indaga, spesso fa paura, perché poi finite le indagini si viene lasciati soli e le ritorsioni sono dietro l’angolo». La soluzione finale sarebbe lasciare Salerno: «Se ci fossero città dove c’è minor rischio di questi episodi criminali, penserei anche di lasciare la città, ma ovunque vada la realtà è la stessa, per questo resto».
Intanto, proseguono le ricerche da parte degli uomini della Squadra mobile continuano le indagini. Al vaglio l’ipotesi che possa trattarsi delle stesse persone che, la scorsa settimana, assaltarono il bar Verdi di piazza Matteo Luciani alle 3 del mattino.

 

24 marzo 2013