Questione di Giunte: il Pdl dice addio ai Fratelli - Le Cronache
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Questione di Giunte: il Pdl dice addio ai Fratelli

Fuori dalle maggioranze di Palazzo Sant’Agostino, Sarno e Cava de’ Tirreni. Corsa solitaria a Scafati. Il Popolo della Libertà salernitano conferma il divorzio con i Fratelli d’Italia. La fase post voto è entrata nel vivo e ieri il coordinamento provinciale del Pdl ha ufficializzato le proprie posizioni. A quanto pare l’appello del commissario provinciale del Pdl, Mara Carfagna non sembra sia stato raccolto da Edmondo Cirielli e dai vertici dei Fratelli d’Italia. Così il Popolo della Libertà ha rotto gli indugi passando all’attacco. Alla base, sostanzialmente, ci sarebbe la mancata rimodulazione delle giunte, sia in provincia che nei comuni di centrodestra (in virtù della vittoria del Pdl nei vari territori durante le ultime politiche) nonchè la scelta diFratelli d’Italia di correre autonomamente nei comuni di Scafati e Pontecagnano, interessati dalla tornata elettorale amministrativa a maggio. 
Tradotto, ilPdl vorrebbe maggiore rappresentanza negli esecutivi e la leadership delle coalizioni elettorali nei principali centri chiamati alle urne. 
A Palazzo Sant’Agostino, la nota è a firma dei consiglieri provinciali Pasquale Aliberti (tra l’altro sindaco di Scafati), Ludovico Buonomo, Mimmo Di Giorgio (che è anche primo cittadino a Montecorvino Pugliano), Massimo D’Onofrio, Giuseppe Zitarosa (anche consigliere comunale a Salerno) ed Enzo Paolillo. I sei si collocheranno all’opposizione, segnando, almeno per ora, la spaccatura con la maggioranza guidata da Antonio Iannone e prettamente caratterizzata dalla componente di Fratelli d’Italia.
Stando ai numeri, per ora, la maggioranza non rischierebbe, seppur ci sono da chiarire le posizioni interne all’Udc e soprattutto individuarne i componenti. Allo stato l’Unione di Centro vive un momento di stallo, reduce anche da un modesto risultato elettorale. Così come nel gruppo misto, attualmente composto da Salvatore Memoli e dall’ex presidente della Provincia, Angelo Villani.
«Si chiedeva una linea di condotta diversa ma così non è stato», spiega il consigliere provinciale Giuseppe Zitarosa che annuncia: «Ci poniamo all’opposizione e voteremo di volta in volta, analizzando le varie proproste. Non avevamo chiesto nessun assessorato, nessun incarico ma solo un cambio di rotta».
Ma il Pdl conferma la fuoriuscita dalla maggioranza anche a Cava de’ Tirreni e a Sarno. Nella città metelliana, il gruppo pidiellino dovrebbe essere abbastanza forte, a tal punto che, salvo decisioni dello stesso Marco Galdi, il quadro potrebbe ribaltarsi. Nel senso che, per evitare il commissariamento (l’ennesimo), all’opposizione potrebbero ritrovarsi proprio i Fratelli d’Italia. Stando ai numeri sarebbero già undici i consiglieri comunali del Pdl o vicini al Popolo della Libertà. In sostanza, il Popolo della Libertà cavese conta in Consiglio comunale la presenza di Antonio Barbuti (presidente del Consiglio comunale) e dei consiglieri Gerardo Baldi, Enrico Polacco, Bernardo Mandara e Carmine Papa, nonché di Giovanni Del Vecchio, Luca Alfieri, Matteo Monetta e Antonio Palumbo (gruppo Cava de’ Tirreni Prima – Pdl) e di Annalisa Della Monica e Massimo Esposito (gruppo Cava della Libertà – Pdl). Una situazione numerica questa che potrebbe mandare tutti a casa o rimescolare completamente le carte.

 

 

Confusione anche in Regione: Taglialatela e Longo ancora indecisi. Baldi vuol tornare nel Pdl. La situazione politica non appare facile neppure a Palazzo Santa Lucia dove non sono chiare le posizioni dei singoli consiglieri di maggioranza. In particolare non sarebbero definiti i gruppi consiliari del Pdl e dei Fratelli d’Italia. Quest’ultimo gruppo pare che non annoveri, al momento, nessun esponente. L’unico, Marcello Taglialatela, pare lascerà l’assessorato provinciale per restare a Montecitorio.
Ancora non chiara è la posizione di Giovanni Baldi, diviso tra i Fratelli d’Italia ed il Popolo della Libertà. Il consigliere regionale cavese, impegnato in campagna elettorale con Cirielli, pare che ora sia intenzionato a far ritorno all’interno del Pdl, tant’è che ha partecipato, di recente, ad una riunione di partito.
Sicuramente del Pdl, ma combattuta tra lo scranno regionale e quello senatoriale, Eva Longo che per ora si è insediata a Palazzo Madama ma che ben presto dovrà scegliere. Per lei si parla anche di un assessorato regionale in cambio della rinuncia all’incarico da senatrice. Ciò bloccherebbe anche l’ingresso in consiglio regionale di Fernando Zara, attuale esponente vicino ad Edmondo Cirielli.
Resterà al suo posto, ossia nel gruppo Caldoro Presidente, Giovanni Fortunato che a quanto pare, rispetto alle precedenti indicazioni, non sembra sia intenzionato a sostenere il progetto dei Fratelli d’Italia.
Ancora un altro dubbio all’orizzonte riguarda Gambino. Non si esclude un suo possibile ritorno, seppur la procedura non sembrerebbe così semplice. Per ora al suo posto c’è Monica Paolino, moglie di Pasquale Aliberti, entrambi convinti berlusconiani.
Domani la seduta consiliare. All’ordine del giorno la riduzione dei costi della politica regionale. Gianfranco Valiante (consigliere regionale del Pd) annuncia: «Sulla modifica dello Statuto Regionale che prevede la riduzione del numero dei Consiglieri Regionali da 60 a 50 e degli Assessori da 12 a 10 voteremo a favore nella seduta del prossimo 22 marzo». «E’ un ulteriore importante provvedimento nel solco della strada intrapresa dal Consiglio Regionale per la riduzione dei costi della politica e l’eliminazione degli sprechi – sottolinea Valiante – la legge di modifica agli articoli 27, 50, 63 dello Statuto Regionale porterà un ulteriore risparmio dei costi di circa due milioni annui e segue i provvedimenti di dimezzamento dell’indennità dei Consiglieri (ora equiparata a quella del Sindaco del capoluogo regionale), l’eliminazione dei fondi ai gruppi consiliari ed alle commissioni, delle indennità destinate ai portaborse e alla comunicazione, l’abolizione del vitalizio, delle auto blu, dei consulenti , dei benefit (telefonini, telepass), la riduzione nella misura del 70% dei comandati da altri Enti». «Registriamo con molto favore infine – conclude Valiante – dopo nostre pressanti sollecitazioni, l’operatività della legge Caputo presentata dal nostro gruppo sull’“anagrafe dell’eletto” che consente ai cittadini di verificare, sul sito della Regione, la situazione patrimoniale di ciascun consigliere ed assessore. La nostra battaglia proseguirà per l’eliminazione delle doppie indennità a qualsiasi titolo percepite da chi esercita un mandato pubblico».


21 marzo 2013