Quando suona la banda - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Quando suona la banda

Quando suona la banda

La XXI edizione dei Concerti d’estate di Villa Guariglia sarà inaugurata questa sera alle ore 21, nell’incantevole cornice del Duomo di Salerno, dalla filarmonica di Ginevra “La Lyre de Chene-Bougeries” diretta da Francesco Grassini

 Di OLGA CHIEFFI

 Seguire il passo di una banda è una simpatica esperienza, “Si può arrivare dove si vuole. Aboliamo i bus prendiamo le bande” consigliava Ennio Flaiano nei suoi scritti umoristici, e al termine dell’immaginario “giro”, questa sera, alle ore 21, ci si ritroverà nell’atrio del Duomo di Salerno per il taglio del nastro della XXI edizione dei “Concerti d’Estate di Villa Guariglia, firmati da Antonia Willburger. Antonia, per iniziare il suo lungo tour, che ci accompagnerà sino al 17 agosto, in ben 23 tappe, ha scelto una formazione di fiati che è uno dei simboli del nostro Sud, la banda. I riflettori si accenderanno sui giovani talentuosi che si affacciano all’arte della musica, componenti la banda filarmonica di Ginevra, “La Lyre de Chêne – Bougeries”, diretta dal M° Francesco Grassini. La formazione, nata nel 1897 da François Valenti che ne fu anche il primo direttore, proporrà un repertorio che accontenterà certamente i gusti dell’eterogeno pubblico dei Concerti d’ Estate. Omaggio a Gioacchino Rossini nell’anno celebrativo del suo centocinquantenario della morte, con l’Ouverture del Tancredi. Acclamato e celebrato nella maturità, Rossini incappò da giovane in qualche insuccesso. Fu questo il caso della farsa in un atto Il signor Bruschino, della quale oggi si esegue soprattutto la breve e spiritosa sinfonia. Rossini si riscattò immediatamente, firmando il suo primo, indiscusso capolavoro nel genere serio: Tancredi. L’opera è “tutta nuova”, tranne la sinfonia, che proviene da La pietra del paragone: una introduzione lenta, un allegro aperto da un tema brillante e staccato, un tutti orchestrale che introduce un secondo tema cantabile affidato ai legni, il celebre crescendo rossiniano che porta a un nuovo tutti. Invece dello sviluppo, una breve transizione che introduce la ripresa dell’esposizione, seguita da una coda. Edith Piaf, Patachou, Dalida ma anche Maurice Chevalier, Georges Brassens, Yves Montant … molti cantanti hanno vissuto a Montmartre da dove hanno iniziato e stasera ascolteremo qualche successo dei noti chansonnieres, arrangiati splendidamente per orchestra di fiati da Toshio Mashima. Famosa fu Edith Piaf, nata non lontana dal quartiere di Montmartre e autrice della splendida Sous le ciel de Paris. Tra le celebri melodie scelte e gli echi di An American in Paris di Gershwin, valzer Musette, Moulin Rouge, La Vie en Rose, Les feuilles mortes, e un’ ammiccante C’est Si Bon I 90 anni di Ennio Morricone, saranno celebrati con un “Moment for Morricone” trombe sugli scudi un ulteriore omaggio al suo oscar, e alle pregnanti melodie che hanno reso celebri tanti film da The Good, the Bad and the Ugly a Once Upon A Time in the West / Spiel mir das Lied vom Tod, sino a Come una Sentenza, Addio A Cheyenne e The Ecstacy of Gold. Si vola in Argentina con Oblivion di Astor Piazzolla dolcissimo, struggente, in cui il ritmo serrato della danza lascia spazio ad una melodia lirica e introspettiva, con cui ritorneremo a Piazzolla, stavolta compositore della colonna sonora del film “Enrico IV” di Marco Bellocchio. Sound incantevolmente terso, per dar corpo alle sonorità di Paul Desmond, disco Time out, datato 1959, sicuramente uno dei più famosi del quartetto di Dave Brubeck, l’esaltazione dei “tempi inconsueti” tra cui questo celebre  di Blue rondò à la turk, nato dopo aver ascoltato questo ritmo insolito eseguito da musicisti turchi per la strada. Si continua nell’idioma che tanta musica classica ha contaminato con “Turkish delight” della sassofonista Suzanne Welters. Dopo aver chiesto ai musicisti dove avessero mai preso il ritmo, uno di loro rispose:” Questo ritmo è per noi ciò che il blues è per te”. Nostalgia di Cuba e della vita per Maximo Francisco Repilando Munoz Telles detto Compay Segundo nella sua ” Chan Chan “, la traccia di apertura dell’album Buena Vista Social Club, i cui quattro accordi di apertura sono immediatamente riconoscibili sin dalla prima nota. Un altro brano originale per Concert Band firmato da Marco Martoia, The Ape, prima di terminare con Joropo una pagina del venezuelano Moses Moleiro, che omaggia la danza nazionale del suo paese.