Quando a Scafati “nacque” il ponte per la Resistenza e l’Italia liberata - Le Cronache
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Quando a Scafati “nacque” il ponte per la Resistenza e l’Italia liberata

Quando a Scafati “nacque” il ponte per la Resistenza e l’Italia liberata

SCAFATI. E’ il simbolo della città di Scafati. Non è azzardato dire che la Resistenza italiana contro i tedeschi sia nata su questa struttura, in quanto una delle poche rimaste integre, durente la ritirata dei tedeschi dovuta all’avanzamento delle truppe alleate. Era “Il 28 settembre 1943 quando intrepidi patrioti di Scafati, primi in Italia, impugnarono le armi contro l’oppressore nazi-fascista cooperando con le vittoriose armate alleate dopo lo sbarco di Salerno. Questo ponte che col suo crollo doveva ritardare la ritirata del nemico ne affrettò la fuga salvando la città da grave rovina”. E’ il testo della lapide posta sul ponte che collega Piazza Vittorio Veneto con via Roma, ma che, storicamente, simboleggia il confine tra la provincia di Napoli con quella di Salerno. Attorno al ponte è nata la città, con Palazzo Mayer (oggi sede del Comune) e la parrocchia della santa Patrona Maria Delle Vergini. Sotto vi scorrono le acque del fiume Sarno, una volta risorsa economica di vitale importanza per gli scafatesi, in quanto adoperate per alimentare i mulini della fiorente industria tessile. Oggi il vecchio ponte è in pessime condizioni. La sua storia, i suoi valori, la sua tradizione affonda nello schifo che vi scorre sotto. Non solo la struttura non riceve adeguata manutenzione da anni, ma sotto di esso regna il pieno degrado del canale Bottaro. Rifiuti, erbaccia, topi, insetti e puzza di acqua malsana fanno da cornice. Il ponte fu edificato nel 1906 a sostituzione di uno praticamente uguale in ferro, le ringhiere sono quelle che già c’erano prima del 1906. Gli stucchi e i decori ormai sono appena visibili, la ruggine avanza. Sul noto social Facebook le rimostranze dei cittadini. In casi simili, l’amministrazione comunale è sempre la prima accusata ma una buona dose di responsabilità è anche di chi dovrebbe provvedere alla pulizia e manutenzione dei canali. “Io pago un bollettino intestato ad un ente chiamato “Consorzio di Bonifica” perciò credo che la vergogna sia non solo del Comune che dal 1906 ad oggi ha amministrato ma anche dell’ente bonifica” si legge sul gruppo “Sei di Scafati Se…”. Ancora: “Vergognoso, molto vergognoso guardare questo scempio”. All’amministrazione comunale l’appello per una giusta e dovuta ristrutturazione del “ponte in piazza”, riportandolo agli antichi splendori e restituendogli la dignità che gli è dovuta. E’ lui il simbolo di Scafati, e se lui si presenta male, si presenta male anche la città.

 

Scafati. Ponte anni '50
Scafati. Ponte anni ’50
Scafati. Ponte oggi
Scafati. Ponte oggi
Scafati. Ponte, oggi
Scafati. Ponte, oggi