di Andrea Pellegrino I migliori blitz sono quelli agostani. Capita così che spuntino fuori, come funghi, varianti urbanistiche o finanziarie. E, naturalmente, l’amministrazione comunale non si è esentata da ciò, approvando il 1 agosto la variante al Puc di Salerno in adeguamento al Ptcp (piano provinciale). Lunedì scorso la pubblicazione sul Burc che fa partire l’orologio per la presentazione delle osservazioni (da produrre entro il 17 settembre), prima dell’approvazione definitiva che dovrà avvenire in Consiglio comunale. Manco a dirlo la variante prevede nuovi pesanti interventi residenziali e non. Tradotto: una nuova colata di cemento in varie aree del territorio salernitano. Secondo la relazione, allegata alla delibera di giunta, a firma del dirigente ufficio di piano Bianca De Roberto, i nuovi insediamenti riguarderebbero l’area ex cementificio, piazza Concordia e Mazzini e via Vinciprova. Qui è prevista una quantità di solaio pari a circa 70mila metri quadrati di cui 40mila destinati alle residenze e 19mila a servizi e produzione. Cifre che fanno immaginare circa cinquecento nuovi appartamenti. La variante, in pratica, secondo le indicazione dovrebbe recepire il progetto presentato dall’Aniem di Salerno (associazione nazionale imprese edili) guidata da Pietro Andreozzi e che porta la firma dell’architetto milanese Oscar Benini. Si tratta di un intervento che stravolgerà la vasta area cittadina e riguarderà anche piazza ferrovia. Dunque, non saranno risparmiate le piazze della Concordia e Mazzini dalla cementificazione, nonostante su quest’ultima penda una pronuncia della giustizia amministrativa che ne ha bloccato la vendita. Tra le altre aree che il Comune intende “riqualificare” ci sono anche quelle di via De Filippo dove sono previsti 3000 metri quadri di quantità di solaio (in questo caso per attività commerciali), l’area del Palazzetto dello Sport (previsti 6000 metri quadri) e la zona del Campo Volpe, dove sono stati individuati 17 mila metri quadri di quantità di solaio, di cui 11mila per servizi e attività produttive. Ma nella variante spunta anche un elemento in più: nell’individuare nella zona di Ostaglio quale polo industriale ambientale, viene inserita – si legge testualmente – «l’intera zona e peraltro prossima al sito del Termovalorizzatore». Ad oggi c’è già chi è a lavoro per presentare in tempo utile le osservazioni alla nuova variante al piano urbanistico comunale.
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