Processo sine die, i penalisti da oggi incrociano le braccia - Le Cronache
Salerno

Processo sine die, i penalisti da oggi incrociano le braccia

Processo sine die, i penalisti da oggi incrociano le braccia

Da oggi e fino al prossimo 6 dicembre i penalisti incroceranno le braccia. Anche stavolta, come per quella svolta dal 21 al 25 ottobre scorso, l’obiettivo della protesta è la riforma della pre- scrizione varata a gennaio scorso dal Governo Conte con la legge “spazzacorrotti”, Legge che entra in vigore il prossimo 1 gennaio.

Gli avvocati avevano an- nunciato ad inizio autunno che su questo fronte sareb- bero stati pronti ad una guerra senza precedenti e così è stato: lo sciopero del 25 ottobre non ha avuto gli esiti sperati e dunque ora le Camere Penali italiane e dunque, anche quella salernitana, rilanciano l’inizia- tiva, organizzando, da oggi, anche una ”Maratona orato- ria nazionale per la verità sulla prescrizione” che si terrà a Roma in Piazza Cavour, di fronte al palazzo della Corte di Cassazione. Gli avvocati oratori (saranno più di mille provenienti da tutta Italia) si avvicenderanno dalle 8 di mattina a mezzanotte «per informare incessantemente, e senza sosta – spiega una nota dell’Unione camere penali – la pubblica opinione circa i reali contenuti di una riforma sciagurata che renderà il processo penale senza fine e colpirà in modo irrimediabile diritti fondamentali di tutti, prolungando a tempo indeterminato, ben più di quanto già oggi accada, la defini- zione dei processi penali, con un danno incommensurabile sia per i diritti degli imputati che per quelli delle persone offese».

Le Camere Penali spiegano anche che l’iniziativa intende «rendere concreto e visibile l’appello al Legisla- tore e alle forze politiche ad assumere o sostenere iniziative legislative volte alla can- cellazione della legge che abolisce la prescrizione in appello».

Per i penalisti questa riforma è una follia, perché renderà il processo infinito. La riforma in arrivo infatti prevede che dal 1° gennaio 2020 i termini di prescrizione siano sospesi con la pronuncia della sentenza di primo grado, in modo che essa non operi più nei gradi d’appello o in Cassazione, portando all’estinzione dei processi.

La disposizione è fort e m e n t e avversata dagli avvocati, che vedono il pericolo di processi molto più lunghi e di durata indefinita.