Preservazione della fertilità in pazienti oncologici: c’è il “Ruggi” - Le Cronache
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Preservazione della fertilità in pazienti oncologici: c’è il “Ruggi”

Preservazione della fertilità in pazienti oncologici: c’è il “Ruggi”

E’ nata in Campania la prima rete regionale italiana dedicata alla preservazione della fertilità in pazienti oncologici. Realizzata dalla Regione Campania in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Centro nazionale trapianti, la rete individua due hub, l’Azienda ospedaliera universitaria della “Federico II” per Napoli e Caserta e l’ospedale “Moscati” per Avellino, Benevento e Salerno, dove i pazienti oncologici, donne e uomini, possono usufruire delle più attuali strategie di preservazione della fertilità come quella chirurgica o per somministrazione di agonisti nell’ormone GnRH, la crioconservazione degli embrioni, la più usata al mondo, o del tessuto ovarico, e, per gli uomini, la crioconservazione del seme o il prelievo chirurgico di spermatozoi. «Fino a ieri questi pazienti non potevano avere una garanzia di fertilità dopo i trattamenti di chemioterapia e radioterapia», ha ricordato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la presentazione della rete per l’oncofertilità a Palazzo Santa Lucia. In Campania, secondo i dati resi noti dalla Regione, sono stati già sottoposti a counselling 3600 pazienti e in 2800 casi è stata effettuata una protezione farmacologica delle ovaie prima di chemio o radio terapie. Duecentoventuno donne si sono sottoposte a crioconservazione di ovociti, 32 a congelamento di tessuto ovarico e 1610 uomini hanno congelato il proprio liquido seminale. Sono state 14 le gravidanze portate a termine dopo i trattamenti oncologici. L’attivazione della rete permetterà di aumentare questi numeri grazie a una possibilità di accesso a un counselling multidisciplinare entro 48 ore dalla richiesta e 365 giorni all’anno. «Abbiamo fatto una scelta di grande civiltà -ha sottolineato il Governatore- che riguarda migliaia di persone con questo problema, realizzando due hub in due ospedali di eccellenza nazionale». Una scelta «che si aggiunge a un’altra decisione assunta qualche settimana fa -ha ricordato De Lucaovvero la rete per la procreazione medicalmente assistita, che colloca la Campania all’avanguardia in Italia».

Enzo Colabene