Premi alla Carriera e baci d’Amarec - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Premi alla Carriera e baci d’Amarec

Contestualizzata nel rigoroso e fecondo “IV Meeting del Malato Reumatico e dell’Anziano” che si è tenuto negli spazi del Museo Archeologico Nazionale “Gli Etruschi di Frontiera” di Pontegnano Faiano, si è svolta la cerimonia Premio alla Carriera A.MA.RE.C III Edizione.Il convegno, promosso ed organizzato dall’ A.MA.RE.C. stessa (Associazione Malato Reumatico Campania) presieduta con alacre e fervida sensibilità da Lorenzo La Sala in collaborazione con il Comune di Pontecagnano Faiano, la Provincia di Salerno e l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Scuola Medica Salernitana”, si è snodato in due giorni di lavoro, punteggiato da una fitta serie di interventi oltremodo stimolanti perché densi di informazioni avvincenti, frutto di studi, ricerche ed esperienze severe, tenaci, appassionate.
Nel fascinoso evento “Premio alla carriera” (nella sezione L’Arte e la Medicina) estremamente prestigioso e coinvolgente, (Giuria tecnica Dr Dario Caputo (Dr U.O.C. Medicina interna – A. o Universitaria Salerno. Dr Dario Moscato (reumatologo) – Dr Luigi Crescibene (critico d’Arte) – Prof.ssa Antonietta Piscione (giornalista) – Dr Antonio De Chiara (Economista – Vice Presidente dell’ A.MA.RE.C) è stato attribuito il riconoscimento alla carriera, quest’anno, a due soli vincitori e cioè, al Prof. Gabriele Valentini per la ricerca e la medicina e al M° Raffaele Graziano per la pittura. I premi sono stati conferiti dal Dr Ernesto Sica Sindaco di Pontecagnano Faiano. La cerimonia condotta con spumeggiante e sobria compenetrazione da Enzo Landolfi (direttore artistico) ha evidenziato come la medicina e l’Arte trovino consonanza e seducente convergenza nelle vibranti risonanze dell’animo, nella accentuata sensibilità, nell’interesse premente per la natura indagata come campo di ricerca e di intervento per la medicina, e di indagine, di osservazione e di operosità contemplante per l’arte. Il premio alla carriera per la medicina conferito al Prof. Gabriele Valentini ha inteso sottolineare la straordinaria valenza d’una vita che si spende nell’impegno e nella fruttuosa ricerca scientifica nel campo delle malattie infiammatorie reumatiche, incluse l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la dermatopolimiosite ed, in particolar modo, la sclerosi sistemica, della quale ha studiato gli aspetti clinico epidemiologici (sul setting) patofisiologici (sistema vascolare) clinici (coinvolgimento cardiaco ed articolare) clini metrici (criteri di attività) e terapeutici. Il prof. Valentini che ha, tra l’altro, pubblicato 388 lavori di cui 116 su riviste con impact factor è professore ordinario di reumatologia presso la SUN di Napoli ed è coordinatore di importante studi nazionali ed internazionali di ricerca nel campo della Sclerosi sistemica. Nel corso della manifestazione è stato presentato, in una elegante veste tipografica, il numero di ottobre 2012 del notiziario A.MA.RE.C., semestrale d’informazione scientifica e culturale ove, agli articoli – studi medici si sommano scritti dedicati all’Arte. Quest’anno è stato premiato un solo artista e cioè, l’affermatissimo pittore M° Raffaele Graziano che alla ricerca e alla creazione artistica dedica la sua stupenda vicenda esistenziale. E la vita che freme, che geme, che palpita, pena, esulta, vigoreggia, si ritrae, è il tema della sua comunicazione artistica, che fruga, avido, nelle cose del mondo per riportarne gli echi e i ritorni, le vibrazioni più intime e raccolte, la vitalità essenziale, l’anima segreta. Kikoine parlando di Cézanne affermava “la sua arte è talmente vera che diventa astratta”. La stessa cosa avrebbe detto dell’arte di Graziano che nei tocchi, nei ritmi, nei pigmenti di colore, nella sua elargizione dai toni ombrosi e scintillanti, nel suo segno agile, sorvegliato, scattante, sinuoso, accondiscendente, nella sua luce finestrata, filtrata, distillata, che traveste e modella il reale, entra nel cuore delle cose, scandaglia la natura, la traveste d’amore, la riporta più viva, più vera. Nella sua resa pittorica Raffaele Graziano dipinge il bello più bello di quello apparente, opera un’azione di scomposizione e di ricomposizione visiva ed emotiva, non si ferma al distraente, opaco apparire, cerca e trova le leggi che lo animano, ne riporta le radici interiori. E la comunicazione pittorica si fa colloquiale, fremente e pispigliante, confidenziale. Per Raffaele Graziano la pittura non è un atto di rivolta, non è scomposta, tumultuosa, accelerata trasposizione dell’istinto, non è pacata, alida, inerte rappresentazione, ma è un atto naturale di vita, una emanazione normale della sua risonanza più intima, delle sue urgenze emotive più prementi.
Egli si è collocato nella sua pittura. Vi sosta perché è la sua dimora. Basta cercarlo in essa per intessere un dialogo fitto, inebriante, venato di tenerezza, d’amore, d’incanto.