Prelevata in casa con la forza dai datori di lavoro - Le Cronache
Cronaca

Prelevata in casa con la forza dai datori di lavoro

Prelevata in casa con la forza dai datori di lavoro

Prelevata di casa dalla propria abitazione con la forza e aggredita solo perché non si era presentata sul posto di lavoro, per motivi di salute. Questa incredibile storia, con protagonisti una coppia di lavoratori marocchini, Ait Younes Mhand e Nabil Zhour, in Italia con regolare permesso di soggiorno, caratterizzata dall’incredibile violenza e contornata di una cappa di intolleranza, si è consumata meno di un mese fa a Mercato San Severino. Nabil è una donna marocchina che da circa un anno risiede nel centro della valle dell’Irno e per aiutare l’economia familiare, lavora dallo scorso agosto in una pasticceria. La cittadina straniera non ha un regolare contratto, ed è costretta a prestare servizio per 15 ore al giorno per la misera paga di 30 euro. Nabil non può far altro che sottostare a questa condizione di semi schiavismo: ha bisogno di denaro e di lavorare per rimanere in Italia. Tutto procede quasi regolarmente, almeno fino a quando a causa dei tremendi orari lavorativi Nabil sviene. Il medico le impone riposo e di astenersi per almeno 10 giorni dal lavoro. Ed è esclusivamente per questo motivo che la donna il giorno successivo, il 26 giugno, avvisa che non si recherà in pasticceria. Ma alla lavoratrice viene intimato di presentarsi nelle cucine comunque o sarebbe stata prelevata con la forza. Sembra solo una minaccia e la coppia di conviventi marocchini mai si sarebbe aspettata che i datori di lavoro da li a poche ore sarebbero passati ai fatti. Due energumeni (uno dei quali è il genero della proprietaria della pasticceria) bussano alla porta dell’abitazione della coppia di cittadini stranieri, intimando di aprire e qualificandosi come agenti di polizia. Alle richieste di spiegazioni da parte di Ait, gli uomini rispondono con la violenza: Ait viene scaraventato contro il muro e Nabir viene trascinata con la forza sul posto di lavoro. Il compagno della donna corre alla pasticceria per capire cosa stesse succedendo, ma li ad aspettarlo trova ancora i due bruti che lo pestano fino a fargli perdere i sensi. L’uomo viene trasportato al Curteri, dove a sorvegliarlo c’è uno dei due galantuomini che vuole assicurarsi che non abbia intenzione di denunciarlo. Ma per fortuna ad assistere il marocchino intervengono i membri di Usb di Castel San Giorgio e l’avvocato Alfonso Amato, sindaco di Sicignano. Adesso la coppia, sempre sotto la tutela dell’avvocato Amato, ha deciso di sporgere denuncia contro i loro aguzzini, capaci di un comportamento degno dei migliori schiavisti ed ora accusati di sequestro di persona, violazione di domicilio, violenza privata e percosse. Ait e Nabil hanno ancora paura di ripercussioni e per questo, in queste ore stanno lasciando Mercato San Severino. Usb Salerno e i suoi membri, che fin dalle prime ore avevano seguito questa odiosa vicenda, continuano ad assistere la coppia di cittadini stranieri e chiedono l’intervento immediato delle autorità, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Prefetto, per evitare che questi incredibili atti di violenza, razzismo e sfruttamento, non si ripetano più. Proprio per sensibilizzare ulteriormente la popolazione, in particolar modo quella del comune in cui l’episodio di intolleranza si è consumato, oggi Usb ha indetto un sit-in antirazzista, dalle ore 11 alle ore 14, in piazza Vittorio Imperio, di fronte al palazzo di città. gli attivisti del sindacato hanno invitato anche le autorità cittadine a prendere parte a questa pacifica manifestazione al fine di dimostrare sostegno alla coppia aggredita e per far capire in maniera forte che gli autori di questi gesti sono una microscopica percentuale dei cittadini di Mercato San Severino.