Porta Ovest, «pronta in venti mesi» - Le Cronache
Cronaca

Porta Ovest, «pronta in venti mesi»

Porta Ovest, «pronta in venti mesi»

di Marta Naddei Centoventi metri di tunnel in quaranta giorni, quattro fronti aperti. Entro 20 mesi Porta Ovest sarà una realtà. Ha colto la palla al balzo, ieri mattina in occasione delle celebrazioni in onore di santa Barbara che si sono tenute proprio in una delle due gallerie in via di costruzione in via Ligea, il presidente dell’Autorità portuale di Salerno, Andrea Annunziata. Una occasione – ha detto il numero uno dell’Authority – «per mostrare alla città lo stato di avanzamento in piena sicurezza di questi lavori. Porta Ovest sarà un’opera strategica per il traffico e per l’ambiente ed è fondamentale per lo sviluppo del territorio». Ma il presidente Annunziata non lesina stoccate alla lentezza della burocrazia ed ai numerosi ricorsi sulle grandi opere. Negli scorsi giorni, ad esempio, Italia Nostra e No Crescent hanno impugnato il permesso a costruire della Torre T2 del Crescent di proprietà dell’Autorità portuale (i cui lavori sono già comunque fermi per problemi progettuali): «Non si può partire con un finanziamento con il rischio di perderlo perché corriamo dietro ai pareri, che si sovrappongono tra loro. Spero di non dover far mai le cose senza pareri che fanno perdere tempo, ma se dovessi rischiare di perdere finanziamenti andrò avanti anche senza pareri. Poi dopo ce la vedremo nelle sedi opportune». Ieri mattina, alla messa officiata in onore di santa Barbara, oltre all’arcivescovo Luigi Moretti, al prefetto Gerarda Maria Pantalone e al sindaco De Luca, erano presenti anche il comandante della capitaneria di porto, Maurizio Torgu, quello dei vigili del fuoco, Paolo Moccia e alcuni lavoratori che stanno realizzando Porta Ovest, facenti parte della ditta Tecnis. «Tra questi non c’era alcun lavoratore salernitano – ha sottolineato il segretario regionale della Feneal Uil, Luigi Ciancio che ha provato a farlo presente anche al sindaco De Luca che però, così come all’arrivo, ha tirato dritto senza ascoltare nessuno. «Credo che almeno il 50% dei lavoratori impegnati nei cantieri salernitani debba provenire dalla stessa città e provincia di Salerno – ha spiegato Ciancio -. Non abbiamo mai, e non lo faremo adesso, discriminato o sminuito la professionalità di nessuno, ma ritengo che la manodopera salernitana sia altamente qualificata e pronta per realizzare opere di questo genere».