Pompei: Orsinieri legalità a senso unico - Le Cronache
Campania

Pompei: Orsinieri legalità a senso unico

Pompei: Orsinieri legalità a senso unico

Le “ombre” della Giunta Uliano svelate dalle inchieste di “Cronache”. Il vicesindaco continua ad esternare vocaboli come “anticorruzione”, “trasparenza”, “legalità”…

Ma non si spinge oltre il suo “bla bla bla”. Come può un amministratore della cosa pubblica parlare di vigilanza in materia di anticorruzione quando “non applica lo strumento in casa propria”? Sui manufatti abusivi sequestrati dai vigili urbani a casa della famiglia Orsineri pendono 2 ordinanze di abbattimento. Oltre alle violazioni edilizie sono stati violati anche i dispositivi di abbattimento imposti dalla legge. Orsineri deve spiegare ai cittadini: come mai la seconda ordinanza di demolizione è stata firmata solo il 24 settembre scorso,  dopo 4 mesi dall’ennesimo sequestro? Come mai per i sequestri del 2005, quando il vicesindaco era un cittadino anonimo, l’ordinanza di abbattimento arrivò dopo appena una settimana dal sequestro? Come mai se a carico della sua famiglia è in corso una diffida per aver disatteso l‘ordinanza di abbattimento del 2005 è stata emessa una nuova ordinanza di abbattimento? E’ un trucco allungare ulteriormente i tempi burocratici? Perché l’ente comunale – di cui fa parte Orsineri in veste di amministratore –  non ha eseguito l’abbattimento in danno visto che la famiglia del vicesindaco non ha provveduto?  Perché il comune ha ese4guito l’abbattimento dell’abitazione della povera famiglia di Messigno? Forse perché è una famiglia che non è “protetta” dall’assessore di famiglia? Il quotidiano “Cronache” è disposto a organizzare un dibattito pubblico in cui da un lato ci sono i cittadini che sono nel diritto di sapere e dall’altro Orsineri che è nel dovere di dare spiegazioni. Il buon esempio di applicazione del piano anticorruzione di Orsineri? La sua firma sotto l’ordinanza di abbattimento ad horas delle strutture abusive della sua famiglia! L’altra inchiesta avviata da “Cronache” è il giallo dell’assenza del Prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, alla Supplica alla Beata Vergine del Santissimo Rosario di Pompei che si è svolta il 4 ottobre. Forse il Prefetto di Napoli ha preferito non partecipare ad una manifestazione pubblica in cui era presente il sindaco di Pompei? Forse sul tavolo del Prefetto di Napoli c’è un dossier scottante sulle ombre dell’amministrazione Uliano? Il Prefetto non poteva presenziare ad un evento istituzionale pubblico, in cui le televisioni e i fotografi della carta stampata avrebbero potuto immortalarla al fianco di Uliano? La presenza alla Supplica del presidente dell’autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone non era in veste privata?