Politica e istituzioni dai Longobardi ai Normanni - Le Cronache
Cronaca

Politica e istituzioni dai Longobardi ai Normanni

Politica e istituzioni dai Longobardi ai Normanni

 

Al via le conferenze del Gruppo Archeologico Salernitano, che ci accompagneranno per l’intero mese di maggio

 

Di Ambra De Clemente

Mercoledì pomeriggio, Claudio Azzara dell’Università degli Salerno è intervenuto presso l’istituto Vicinanza con la relazione dal titolo: “ Politica e istituzioni dai Longobardi ai Normanni”, all’interno di un ciclo di quattro conferenze organizzate dal gruppo Archeologico Salernitano dal titolo: “ I principi Guaimario tra Longobardi e Normanni”. Felice Pastore, direttore dell’associazione salernitana introduce il ciclo di conferenze che traccia un periodo storico della città di Salerno che inizia con la divisio ducatis Beneventi tra Siconolfo e Radelchi dell’848-49 fino al 1076 /1077 con la conquista normanna del principato longobardo di Salerno da parte del normanno Roberto il Guiscardo senza spargimento di sangue, voluta dal papato. I Longobardi non garantivano forza ed aiuto che il papato doveva avere per contrastare il l’imperatore del sacro romano impero Enrico IV. Con l’arrivo a Salerno di papa Gregorio VII, con il matrimonio che fece attuare con Costanza d’Altavilla, da cui nacque Federico II. Pandolfo Capodiferro era un longobardo tenace che riunificò le tre capitali principali Salerno, Capua e Benevento sotto un’unica egida. Dal punto di vista architettonico si costruisce Santa Maria de Domno, la residenza dei Longobardi come Palazzo s. Massimo. Gli incontri dei prossimi mercoledì archeologici sono: Antonio Tagliente, Dottorato dell’Università degli Studi di Salerno, relazionerà l’11 maggio su “Relazioni politiche e alleanze militari”; il 18 maggio Tommaso Indelli, assegnista di ricerca Università degli Studi di Salerno I principi Guaimario di Salerno; mercoledì 25 maggio, Alfredo Santoro, assegnista di ricerca dell’Università degli Studi di Salerno, “La monetazione longobarda nel contesto politico-economico dell’Italia meridionale del secolo XI”. Claudio Azzara, storico delle istituzioni medievali dell’Università degli studi salernitani, si rammarica del fatto che i numero dei professori di storia negli ultimi dieci anni è ridotto del 33 %. Riflette sul momento storico della transizione dall’instabilità del dominio longobardo e bizantino ed arabo ad un orientamento più stabile ed unificato dal punto di vista politico dai Normanni. I Normanni hanno portato a compimento dinamiche già avviate nei secoli precedenti dai bizantini inserirono l’Italia meridionale nel giogo mediterraneo. Giovanni Tabacco, Italia Medievale edito per l’edizione Einaudi è un testo importante di riferimento. Felice Pastore anticipa che il prossimo anno verrà approfondito anche il periodo bizantino con le città di Salerno ed Amalfi.