Picarone: In giro non ci sono alternative a Napoli - Le Cronache
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Picarone: In giro non ci sono alternative a Napoli

Picarone: In giro non ci sono alternative a Napoli

La campagna elettorale per le amministrative sta per entrare nel vivo, ormai siamo al giro di boa che s’immette lungo la corsia che porta direttamente alla competizione che dovrà decidere i destini della città di Salerno. Osservatore privilegiato è sicuramente Franco Picarone che da ex assessore di questa città ma anche da consigliere regionale e presidente della commissione bilancio della Regione Campania conosce molto bene vizi, virtù e dinamiche politiche che in queste ore, inevitabilmente, pongono le basi per consentire alla città di avere un governo per i prossimi anni. Ed il consigliere regionale, molto vicino al governatore De Luca e sostenitore della riconferma a sindaco di Enzo Napoli, di dubbi ne ha veramente pochi: «Sto leggendo un po’ i commenti che ci sono in giro e non trovo proposte alternative interessanti, non trovo un disegno, una visione. Noi apparteniamo ad un progetto politico che aveva un sogno per Salerno, quello del suo cambiamento, grazie al quale siamo usciti dall’ombra come comunità attraverso l’azione delle amministrazioni guidate da Vincenzo De Luca. E questo è un fatto innegabile, ed è sotto gli occhi di tutti, perché c’era un disegno di sviluppo urbanistico e sociale che è andato avanti con grande determinazione. Certo, si può anche fare qualche errore, ma il cambiamento di Salerno è innegabile. Molti luoghi disegnati da grandi architetti sono diventati attrazione turistica, opera che continua tuttora». Picarone non vede alternativa all’amministrazione Napoli: «Chi si vuole proporre deve avere un disegno alternativo politico valido e non ne vedo in giro. La realtà dei fatti è che Salerno sta crescendo da decenni attraverso una classe dirigente capace sul piano amministrativo e che ha trasferito parte delle sue competenze anche in Regione Campania, sempre grazie a Vincenzo De Luca. Oggi ci sono delle opportunità storiche per Salerno, c’è un riequilibrio nella distribuzione dei fondi e della stessa attenzione del governo regionale rispetto al nostro territorio. Ci sono opportunità inedite derivanti dai fondi europei e da quelli del piano nazionale di ripresa e resilienza, occasione questa che non va sprecata. Chi si propone in alternativa deve essere all’altezza di questo compito che riguarda la crescita della nostra comunità per i prossimi decenni. Non vedo altrove chi possa interpretare tale esigenza». Per la città Picarone disegna un ruolo importante nell’ambito di uno sviluppo su scala regionale: «C’è la reale opportunità per Salerno d’inserirsi in un progetto regionale e nazionale di area vasta. Un esempio: la decisione per il ripascimento della nostra litoranea s’inserisce nel masterplan per la Piana del Sele e si estende fino a Castellabate. Un disegno di sviluppo che non si ferma alla nostra città ma che ne fa il perno centrale, anche attraverso il completamento dell’aeroporto che pone Salerno come cerniera tra la costiera amalfitana e quella cilentana. Un progetto che vede impegnato il presidente De Luca anche per la parte che riguarda il prolungamento della metropolitana leggera fino allo scalo. Anche la realizzazione del nuovo ospedale da quattrocento milioni di euro rappresenta una incredibile opportunità di lavoro, di sviluppo sociale e di offerta di servizi nell’ambito del piano ospedaliero regionale. Sono cose che s’inseriscono in un progetto di crescita della comunità. Si possono anche avere punti di vista diversi ma che alla città di Salerno sia stato affidato un ruolo decisivo è sotto gli occhi di tutti. In coerenza con tutto ciò la decisione di finanziare il completamento dell’ultima delle grandi opere: il palasport». Il presidente della commissione bilancio della Regione Campania respinge i rilievi riguardo alla gestione del Comune di Salerno alle risorse economiche ed umane: «Sicuramente c’è stato una fortissima riduzione dei fondi ma questo è dipeso da vari fattori, come la crisi economica e gli effetti della pandemia. Un problema comune a tutte le amministrazioni locali del nostro paese. Ai tagli da parte del governo nazionale vanno aggiunti i mancati introiti delle varie imposte locali, flussi di cassa da Tari ed Imu, che hanno ridotto la capacità amministrativa. Dobbiamo ringraziare anche l’onorevole Piero De Luca per il suo impegno in Parlamento per l’arrivo di trenta milioni di euro a sostegno del Comune di Salerno. Non si tiene però conto anche di un altro di fattore: la drastica riduzione del personale. Quando sono entrato al Comune di Salerno per fare l’assessore al bilancio avevamo poco più di duemila dipendenti, oggi ce ne sono appena settecento con una città che è cresciuta e con essa anche i servizi da erogare. Così è difficile fare fronte a tutto con regolarità. Ed anche in questo è intervenuta anche la Regione Campania nonostante non fosse sua competenza: si è fatta carico del concorsone che solo alla nostra città consentirà a breve di avere trecento unità di personale da smistare per i vari settori comunali. E non è la prima volta che la regione aiuta: asili nido, luci d’artista, stagione lirica al teatro verdi, manifestazioni di caratura nazionale hanno ricevuto la dovuta attenzione perché abbiamo ben chiaro il ruolo di Salerno in ambito regionale». C’è però chi parla di sistema De Luca… «Quando si vincono ripetutamente le elezioni e per decenni con un margine così ampio e schiacciante non si può parlare in maniera credibile di sistema di potere – ribatte Picarone – evidentemente i cittadini apprezzano ed esprimono il loro favore. E questo ci induce a proseguire nel nostro progetto». Il centrodestra però si propone. «Francamente mi risulta non pervenuto. L’abbiamo già visto alla prova del governo dell’ente Provincia di Salerno ed hanno dovuto fare le valigie in quattro e quattr’otto subito dopo la loro esperienza. Il confronto con il governo di centrosinistra è impietoso. Non credo abbia le carte in regola in maniera credibile e un progetto valido. Fino ad ora di proposte interessanti: zero. Riguardo ai Cinque Stelle, anche la loro rappresentanza parlamentare non si è mai vista in questi ultimi cinque anni, si sono svegliati sono per la campagna elettorale, francamente anche con atteggiamenti asimmetrici rispetto alle alleanze locali». Ed il caso Priscilla Salerno? «Per me può tranquillamente partecipare alle elezioni, è un suo diritto, deve trovare però chi la candida. Ed anche in questo: se il centrodestra non trova un accordo per una cosa così banale come può pensare di governare una città e risolvere problemi complessi. Vedo solo una coalizione improvvisata e sbandata. Quindi l’alternativa dov’è?».