Piazza della Libertà: Fondi e cantiere a rischio, l’impresa ancora non c’è - Le Cronache
Attualità

Piazza della Libertà: Fondi e cantiere a rischio, l’impresa ancora non c’è

Piazza della Libertà: Fondi e cantiere a rischio, l’impresa ancora non c’è

di Andrea Pellegrino

Resta ferma al palo “Piazza della Libertà”. Il cantiere dapprima sequestrato ed ora attenzionato dalla Procura di Salerno, in seguito all’inchiesta sui crolli verificatisi in alcuni settori, resta ancora orfano dell’impresa che dovrà completare l’opera. Dopo la rinuncia della Esa Costruzioni, impresa appaltatrice dell’opera pubblica, coinvolta nell’inchiesta sui crolli, ed attualmente in liquidazione, a quanto pare allo stato mancherebbe il nuovo affidamento. Il tutto mentre il tempo scandirebbe i pochi mesi ancora a disposizione riguardo il finanziamento europeo ricevuto dal Comune di Salerno per la realizzazione del progetto di Bofill, e quelli concessi dall’autorità giudiziaria per la messa in sicurezza dei settori pericolosi. Così, al vaglio dell’amministrazione comunale, ora retta dal sindaco facente funzioni Enzo Napoli, ci sarebbe la volontà – per contrastare l’urgenza relativa alla tempistica – di procedere ad un affidamento diretto. E non si esclude che si possa procedere affidando l’incarico alla seconda aggiudicataria dell’appalto originario, affidato dapprima al consorzio Tekton e poi alla Esa Costruzioni di Nocera Inferiore. Tra l’altro a quanto pare mancherebbe anche la stima definitiva per il completamento dell’opera. L’intervento potrebbe sfiorare i 10 milioni di euro con un progetto ed un collaudo che sarà seguito attentamente anche dall’autorità giudiziaria. Inoltre, quanto al progetto, occorrerà recepire le prescrizioni imposte dalla Soprintendenza di Salerno sull’intera opera di riqualificazione di Santa Teresa. Quindi inglobando anche il Crescent, altra opera – in questo caso privata – che resta sotto sequestro per un altro filone d’inchiesta della Procura salernitana. Per ora la variante ancora passa da Palazzo di Città – dove è stata approvata in giunta – agli uffici della soprintendenza di via Tasso, oggi occupati dal nuovo soprintendente Francesca Casule (che ha preso il posto di Gennaro Miccio). Poi la variante dovrà approdare in Consiglio comunale per il via libera definitivo. Sempre che non intervenga prima il Tar di Salerno dove pendono due ricorsi: l’uno del comitato No Crescent – che tra l’altro ha chiesto di incontrare il nuovo soprintendente – e l’altro a firma dell’autorità portuale di Salerno. E su quest’ultimo il Comune di Salerno ha già provveduto a nominare l’avvocato Antonio Brancaccio per resistere in giudizio con una parcella ammontante a circa 36mila e 500 euro. L’autorità portuale attualmente guidata da Andrea Annunziata nel nuovo progetto si è vista eliminare la sua nuova sede che sarebbe dovuta sorgere in una delle due torri disegnate da Bofill.